Concordia, l'ultima di Schettino: "Il recupero prova le mie scelte giuste"

Il giorno dopo l'arrivo del relitto della Concordia al porto di Genova, l'ex comandante torna a farsi vivo. Con parole più che discutibili

Concordia, l'ultima di Schettino: "Il recupero prova le mie scelte giuste"

Il relitto della Concordia è tornato al porto di Genova. Il giorno dopo Francesco Schettino, ex comandante della nave, decide di dire la sua. Lo fa con parole che, quasi sicuramente, scateneranno un polverone. Senza mezzi termini si compiace del proprio comportamento. Lo dice lui stesso a chiare lettere: "L’esito positivo ed encomiabile della complessa operazione, che ha consentito di recuperare la Concordia senza creare danni ambientali, ha rafforzato la mia convinzione di avere compiuto la giusta decisione, nel lasciarla adagiare sul basso fondale anziché correre il rischio che potesse inabissarsi". Ovviamente se la nave si fosse inabissata il disastro sarebbe stato ancor maggiore, soprattutto in termini di vite umane. Ma se quel maledetto inchino non ci fosse stato non avremmo avuto né incidente né morti né tutto il clamore mondiale intorno all'Isola del Giglio.

Un pensiero (e meno male) l'ex comandante lo rivolge anche alle povere vittime: "L’inaspettato e repentino abbattimento su di un lato della nave - prosegue Schettino - congiuntamente alle concause verificatesi, queste ultime tuttora in corso di accertamento processuale, hanno purtroppo contribuito alla dolorosa perdita di vite umane. Questo evento luttuoso nel dolore unisce coloro che sono stati direttamente toccati negli affetti più cari. Che sia ora la mano dell’uomo a demolirla farà in modo che la Concordia riviva in altre forme e questa consapevolezza allevia ferite che difficilmente possono essere comprese da chi non è addetto ai lavori".

Schettino poi aggiunge: "Durante il trasferimento non ho mai avuto dubbi in merito al buon esito dell’operazione e rivedere la Concordia in porto credo possa essere ragione di riflessione in merito alle scelte compiute, dopo l’urto con il basso fondale delle Scole". Il processo sul disastro della Costa Concordia è in corso per accertare le responsabilità su quanto accaduto. Vedremo come andrà a finire.

Sicuramente, però, vantarsi del proprio acume appare esagerato, oltre che fuori luogo, visto che il clamoroso incidente è costato la vita a 33 persone. Restare in silenzio sicuramente sarebbe stato più adeguato.

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