Concorsi truccati, l'inchiesta partita dalla denuncia di un ricercatore

L'inchiesta è partita dopo il tentativo di alcuni professori di indurre un ricercatore universitario a ritirare la propria domanda a un concorso

Concorsi truccati, l'inchiesta partita dalla denuncia di un ricercatore

L'operazione della Guardia di Finanza di Firenze denominata "Chiamata alle Armi", eseguita stamani sul territorio nazionale, con l'arresto di 7 docenti universitari (gli indagati sono complessivamente 59), ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori con studi professionali a Firenze di indurre un ricercatore universitario dell'ateneo fiorentino, candidato al concorso per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda.

Le pressioni dei professori universitari sul ricercatore avevano l'obiettivo, come hanno spiegato gli investigatori delle Fiamme Gialle, "di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata". Ma il ricercatore universitario si è ribellato a questo comportamento corruttivo e ha denunciato il fatto facendo partire l'inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze. Le indagini hanno permesso di scoprire una vasta rete di connivenze e corruttele nell'ambito dei docenti di diritto tributario di diverse università italiane.

E sono finiti sotto inchiesta due tornate del concorso per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario, quella del 2012 e in particolare quella del 2013, con il caso relativo alla denuncia. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare "sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario", alcuni dei quali rivestono anche la carica di pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse commissioni nazionali (nominate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca). I professori indagati sono accusati di aver alterato le procedure di abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore scientifico del diritto tributario.

Abilitazioni, hanno scoperto gli inquirenti, che i professori indagati volevano concedere "secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi", come hanno spiegato gli investigatori.

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