Coronavirus, Capuozzo: "Governo tragicomico"

Il giornalista demolisce la gestione dell’emergenza. Il governo pensava che il nemico fosse il razzismo, ma si sbagliava. "Conte è un domatore di pulci"

Coronavirus, Capuozzo: "Governo tragicomico"

"L’Italia sta facendo una brutta figura". Un Paese che non riesce a far fronte all’emergenza coronavirus. Siamo diventati la Cina d’Europa. E persino i cinesi hanno posto limitazioni a chi arriva dal nostro Paese. Molti Stati, tra cui Israele, bloccano i voli. Vengono cancellate le vacanze studio. Le nostre navi da crociera restano a largo. E si tratta di precauzioni legittime. Toni Capuozzo è un fiume in piena.

Si racconta alla Verità. Non ha paura. Anche se in effetti ha tutti i parametri a rischio: ha 72 anni, è cardiopatico e diabetico. Ma ha vissuto tante guerre. Prima dell’Iraq, ha imparato a farsi le iniezioni nella gamba contro le armi biologiche. È preoccupato piuttosto per i figli. E gli dispiace aver dovuto rinviare il battesimo della sua nipotina. Fa sapere che quando l’Economist diceva che Silvio Berlusconi era inadatto a governare, quando Matteo Salvini faceva una sparata, tutti a rimarcare il colpo di immagine. Adesso, invece, molti commentatori fanno finta di nulla.

Lo preoccupa soprattutto il destino del nostro turismo balneare e culturale. Perché, come non dargli ragione, viviamo di quello. Premette che non vota da molti anni. Non segue. Però teme che questo sia un governo del tutto inadatto a gestire la situazione. Messo in piedi soltanto per evitare le elezioni, gli è capitato tra capo e collo la sfortuna di dover affrontare il virus. L’errore più grave è stato quello di pensare, all’inizio, che il nemico non fosse il virus, ma il razzismo contro i cinesi.

"Per carità, qualche episodio c’è stato". Ma quelli che parlano di razzismo non conoscono il significato della parola. Non sono mai stati in Ruanda, o nei Balcani, o nel Sudafrica del’apartheid, o in alcune zone degli Stati Uniti. Insomma, del razzismo hanno una visione frou frou. Ma c’è dell’altro, spiega Capuozzo. "Fino a ieri l’altro se non ti facevi fotografare a Milano in giro per Chinatown con un involtino primavera, passavi per criminale. È stata un’incredibile sottovalutazione del problema. E pensare che avevamo tutto il tempo per organizzarci, anziché insistere sul fantasma razzista".

Parla di pigrizia culturale. È un governo che vive in funzione anti Salvini: insistere sul razzismo consente di dirigere l’attenzione sulla questione dei migranti. Il risultato è che oggi abbiamo i porti aperti e gli aeroporti chiusi. Il governo avrebbe dovuto mettere in piedi un piano. Avviare la macchina dell’emergenza, stabilire una linea di comunicazione, consultare gli esperti scientifici, costruire un protocollo di intervento. Invece hanno dato l’impressione di non sapere come muoversi.

Esistono problemi anche a livello comunitario. L’Europa, descritta da sempre come il nostro alveo naturale, non ha una linea comune sulla difesa della salute. Ogni Paese decide per sé. Un’ammissione di sconfitta per ogni europeista. "Francesi e tedeschi sono semplicemente più furbi di noi?", chiede il giornalista. "Nel senso che hanno fatto passare il virus per una normale influenza senza chiudere bottega? Se è così, siamo i Tafazzi del mondo". Intanto adesso in Italia si eseguono controlli solo su chi manifesta i sintomi. La realtà è che hanno finito i tamponi. Avevano ragione prima, quando controllavano tutti, oppure hanno ragione adesso? È l’ennesima scelta confusionaria che alimenta il delirio.

Il premier per Capuozzo è un "domatore di pulci". È un’immagine classica: insegna alle pulci a saltare perché non ha l’autorità per tenere a bada un elefante o un leone. Insomma, una figura tragicomica. Se non fosse che questo governo è un argine per prolungare la legislatura e salvare lo stipendio dei parlamentari, Conte sarebbe già a casa. In un Paese normale lui e il ministro della Salute avrebbero già detto: "Mi spiace, abbiamo fallito, ecco qui le dimissioni". Invece no. E gran parte del giornalismo tentenna e giustifica. Conte dovrebbe lasciare. Dovrebbe almeno offrire le dimissioni.

Poi chi è chiamato ad accettarle prenderà le sue decisioni.

Intanto, Matteo Salvini apre a un governo di unità nazionale per affrontare l’emergenza. A patto che Conte si faccia da parte. "Salvini oggi può permettersi di tacere e fare bingo. I suoi nemici lavorano per lui".

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