"La vitamina C demolisce il virus". E ancora: "Il virus sopravvive sull'asfalto per 9 giorni". Sono solo alcune delle innumerevoli fake news che orbitano intorno alla drammatica vicenda del coronavirus. Una "fuga di bufale" impietosa - talvolta delirante - che rischia
di ingenerare situazioni di panico fuori misura e controllo oltre a minare la veridicità delle informazioni diffuse da fonti accreditate. Così, mentre fior fior di ricercatori si affannano per la sperimentazione di un vaccino, l'intellighenzia del pourparler (soprattutto social) semina sfiducia e paura. Rimedi della nonna, mascherine fai da te e, ciliegina sulla torta, il test per l'autodiagnosi dell'infezione, si sprecano. Ma come immunizzarsi dal contagio pericolosissimo della disinformazione? La risposta è presto detta: basta affidarsi alle indicazioni degli esperti e fare riferimento ai dati divulgati dalla rete istituzionale.
La vitamia C demolisce il virus?
Assolutamente no. Nelle ultime settimane, sedicenti virologi avrebbe diffuso una fake relativa al consumo di Vitamina C per scongiurare l'eventualità di un contagio. In sostanza, l'assunzione di una dose pari a 1/2 grammi giornalieri contrasterebbe l'insorgere della ormai nota polmonite interstiziale bilaterale. Sarà vero? "Smentisco nella maniera più assoluta. - dice Andrea Gori, direttore Malattie Infettive del Policlinico di Milano ai microfoni dell'Adnkronos - Nessuna vitamina C, nessuna terapia con integratori. In questo momento, non esiste una profilassi efficace contro il coronavirus".
"Il virus attecchisce la suola delle scarpe"
Falso. Non vi è alcuna ragione fondata o testimonianza scientifica che dimostri la permanenza del virus sul'asfalto per circa 9 giorni, con il rischio che attecchisca al suolo delle scarpe "Il virus può sopravvivere sul suolo per qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria - asfalta la fake news il professore Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano - La sporcizia, ovvero il substrato organico, può facilitare la sopravvivenza del microrganismo, ma è davvero irrisoria la quota che può essere portata dalle scarpe. Inoltre, questi virus sopravvivono sulle superfici non sottoposte ad intemperie come sole e pioggia".
Bere acqua calda
L'assunzione di acqua e bevande calde non assicurano l'immunità dal virus. Sebbene una buona idratazione sia sempre consigliata, non esiste una temperatura ottimale per i liquidi che scagioni l'eventualità di un contagio. "La soluzione dell'acqua calda è un'assurdità. - fa sapere Susanna Esposito, presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i disordini immunologici (Waidid) e professore ordinario di Pediatria all'università di Parma - Non ha alcuna logica. Forse è il frutto dell'idea che con il caldo si tende a ridurre la diffusione fi molti patogeni respiratori. Piuttosto è bene lavarsi le mani con acqua e sapone", ricorda infine.
Mangiare aglio aiuta?
No. È la risposta secca dell'Iss che assicura: "L'aglio è un alimento sano che può avere alcune proprietà antimicrobiche - fanno sapere dall'Istituto Superiore di Sanità - Tuttavia, non abbiamo evidenze scientifiche che il consumo di aglio protegga dalle infezioni con il nuovo coronavirus Sars-CoV-2".
Il test dell'autocontrollo
Da qualche settimana circola su WhatsApp uno pseudo-test in grado di rilevare i sintomi dell'infezione da Covid-19. Stando a quanto si apprende dallo scritto, l'autodiagnosi andrebbe effettuata rigorosamente ogni mattina per avere un riscontro certo e inconfutabile. Ma si tratta solo di una fake news, nulla di più.
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