Le misure intraprese nelle ultime settimane per frenare la diffusione del coronavirus stanno portando risultati sperati e, proprio per questo motivo, non si starebbe preparando un lockdown generale. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ospite alla trasmissione Otto e mezzo, su La7, è stato chiarissimo: tutti sono al lavoro affinché la serrata nazionale non avvenga, in primis il governo.
Il lockdown non è nelle intenzioni del governo
Per quanto riguarda la situazione in Italia, lo scenario non è dissimile a quello presente in altri Paesi europei. "In tutto il continente la situazione epidemica non sembra essere sotto controllo, tant'è vero che tutti i paesi hanno adottato misure atte a mitigarne gli effetti", ha spiegato Locatelli, focalizzandosi su un punto ben preciso. Non c'è nell'aria alcun lockdown. O almeno: non è nelle immediate intenzioni dell'esecutivo.
Il motivo è semplice: "Il lockdown avrebbe conseguenze sociali ed economiche non indifferenti. Ma ovviamente saranno i numeri a poterci dire cosa succederà tra dieci, quindici giorni". La verità sta nei numerini che ogni giorno riempiono il bollettino pandemico. Le ultime cifre, in particolar modo il numero di decessi, sono state particolarmente dolorose. "Il numero dei morti di oggi – ha aggiunto l'esperto - è particolarmente doloroso, questi sono numeri che toccano le nostre coscienze e lasciano ferite dolorose".
Nonostante quanto detto, è importante evidenziare un aspetto: la stabilità dell'indice di contagiosità indica che le misure intraprese stanno portando risultati e che "c'è una decelerazione rispetto alla crescita del passato". Non solo: "Il Dpcm del 24 ottobre deve ancora manifestare pienamente i suoi effetti".
I prossimi passi e il vaccino
Locatelli ha poi risposto a chi gli chiedeva cosa pensasse della proposta di Salvini di instaurare un Comitato tecnico scientifico alternativo scelto dalla politica. "Qualche volta ci dimentichiamo del significato del verbo "servire". Per me e per tutti i colleghi del comitato questa parola si declina nel servire lo Stato e il Paese e di mettere a disposizione di chi ci ha investito di questo ruolo le nostre capacità", ha dichiarato, aggiungendo che nel caso in cui le istituzioni "decidessero di cambiare la metodologia con cui ci hanno selezionato o decidessero di cambiarne i membri, ci metteremo serenamente da parte con lo stesso spirito con cui abbiamo aderito".
In merito alla decisione di chiudere le discoteche, Locatelli ha parlato dei rischi rappresentati dall'attività del ballo e dai ripetuti contatti fisici presenti all'interno di quel tipo di locali. "Per questo il nostro giudizio (questa estate, ndr) era stato di quello di non aprirle", ha aggiunto.
Capitolo vaccino: a partire da gennaio potranno essere disponibili
le prime dosi del siero anti coronavirus. "Saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell'ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta", ha concluso Locatelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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