Il coronavirus è un nemico subdolo, silenzioso che non risparmia nessuno: neppure un neonato di appena di 10 giorni. È una storia drammatica quella giunge dalle Marche, tra le regioni più colpite dall'epidemia dopo la Lombardia e l'Emilia Romagna. Il piccolo, nato all'ospedale di Urbino, è risultato positivo al Covid-19 dopo esser stato sottoposto ad un intervento gastrointestinale per un problema di natura congenita.
L'operazione, per quanto delicata data la tenera età del paziente, era andata a buon fine. Ma poi quella dannata febbre, resistente ai farmaci e perdurante, ha messo in allarme i medici che se ne stavano prendendo cura. Così, al bimbo è stato fatto un tampone nasale per scongiurare il sospetto di un contagio imprevisto. L'esito dell'esame ha fugato ogni dubbio confermando la positività al nuovo virus. Subito dopo la notizia, i genitori del neonato, due cittadini cinesi, sono stati sottoposti al test che ha dato risultanza negativa per entrambi. Da lì, il presagio che il piccolo potesse aver contratto l'infezione altrove, presumibilmente tra l'ospedale di Urbino e quello pediatrico di Ancona dove è ricoverato nel reparto di Rianimazione e terapia intensiva.
"Per fortuna l'azienda Ospedali Riuniti (di cui il pediatrico fa parte assiee ad altri due presidi) aveva previsto un rischio del genere decidendo di allestire una stanza Covid-19 isolata e a pressione negativa - spiega Alessandro Simonini, premario dell'unità anestesia e rianimazione dell'ospedale anconetano alle pagine de Il Fatto Quotidiano - Si tratta di un ambiente super protetto con due posti letto e ad oggi il neonato è l'unico presente al suo interno. Dall'inizio dell'emergenza coronavirus non abbiamo avuto altri casi pediatrici positivi al virus. Abbiamo avuto un solo caso sospetto in un minore, risultato poi fortunatamente negativo. Non ho sentito di altri casi in Italia di un neonato di pochi giorni positivo al Covid-19. Voglio tranquillizzare tutti pur mostrando cautela: attualmente le sue condizioni cliniche appaiono stabili e soddisfacenti".
Il caso ha rilevato un dato decisamente allarmente evidenziando come, in piena emergenza sanitaria, gli ospedali rischino di trasformarsi in un grosso bacino di incubazione tra pazienti positivi accertati, sospetti e asintomatici. Proprio ieri, il governatore della Regione Marche, Luca Crescioli, ha denunciato il collasso dei presidi marchigiani: mancano risorse e presidi di protezione individuale per i medici in trincea. "Nelle Marche servono 250 medici tra medici e infermieri - ha dichiarato il governatore - ma anche mascherine, altri presidi sanitari, altrimenti rischiamo il collasso".
Stamattina, l'ex capo della Protezione della Protezione Civile Guido Bertolaso, già collaboratore della
Regione Lombardia, si è recato a Pesaro per un sopralluogo in previsione della costruzione di un ospedale ex-novo. Intanto, aumenta il numero dei contagi nelle Marche: 2.400 casi nel giro di una settimana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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