Coronavirus, la virologa Capua: "In Lombardia circola in modo strano"

Troppi casi in regione. La virologa Ilaria Capua avverte: "Lì il coronavirus circola in modo anomalo e non sappiamo perché"

Coronavirus, la virologa Capua: "In Lombardia circola in modo strano"

"In Lombardia sta succedendo qualcosa che non si riesce a spiegare: qui il coronavirus sta circolando in modo anomalo". Un nuovo giorno e un nuovo allarme, che spaventa la regione del nord Italia. A lanciarlo è la virologia Ilaria Capua, che intervistata da Fanpage invita ad alzare ulteriormente il livello di guardia contro la pandemia di Covid-19.

L'esperta, nel mese di gennaio, quando il coronavirus sembrava soltanto una minaccia lontana relegata alla città di Wuhan e alla Cina, è stata tra i primi membri della comunità scientifica nel mese di gennaio a comprendere la portata del problema. E oggi, analizzando le conseguenze e i costi (altissimi) di questa emergenza sanitaria ed economica mondiale, pone l'accento sulla questione lombarda. Queste le sue parole a tal proposito: "Di fronte alla catastrofe attualmente in corso in Lombardia, con i suoi elevatissimi tassi di contagio e di letalità rispetto agli altri focolai, è urgente porsi la domanda. Che cos'è successo a Codogno, a Bergamo, a Brescia? In questa fase possiamo soltanto fare delle ipotesi...".

Insomma, ipotesi. Perché di certezze, purtroppo, ancora non ce ne sono. Dunque, la virologa aggiunge: "Io credo che ci siano dei fattori, che ancora non conosciamo, che possono favorire la diffusione e la permanenza del virus, eventualmente legati alle strutture ospedaliere. Esistono esempi precedenti: il virus SARS 1 era circolato attraverso la condotta dell'aria dell'Hotel M a Hong Kong. Oggi noi dobbiamo essere certi che il coronavirus non sia entrato negli impianti di aerazione di edifici vetusti".

E ci sono anche tante domande e nessuna risosta sul versante della letalità del coronavirus. Sotto questo aspetto, la Capua ipotizza che la letalità "potrebbe essere legata a diversi fattori ancora da studiare. Si possono fare infinite ipotesi con criteri epidemiologici: caratteristiche demografiche (età e sesso), qualità dell'aria, resistenza agli antibiotici, abitudini alimentari, comportamenti. Ma una spiegazione si deve trovare".

Ilaria Capua, già nei mesi scorsi, aveva parlato fuori dai denti, paventando i più grigi orizzonti e anticipando anche la prospettiva di una quarantena forzata per larga parte della popolazione (italiana e mondiale).

E nella conclusione della chiacchierata con Fanpage, sulla base della situazione attuale in Lombardia si lascia andare a un'altra previsione tutt'altro che rassicurante: "Se la Lombardia non fosse un caso eccezionale, se dopo Milano allo stesso ritmo dovessero cadere Roma e Parigi e Londra e tutte le altre città, allora avremmo a che fare con una catastrofe di proporzioni gigantesche, persino più grandi di quelle con cui ci stiamo confrontando ora. Per quello abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo". E tutti noi speriamo che le risposte, quelle giuste, siano trovate il prima possibile.

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