Un farmaco contro l'epilessia. Ultima arma anti-Coronavirus

Per contrastare il virus si lavora anche alla realizzazione di anticorpi monoclonali. Le ricerche sono in corso al Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) di Nuova Delhi in collaborazione con l’omonima sede di Trieste

Un farmaco contro l'epilessia. Ultima arma anti-Coronavirus

Nella lotta al coronavirus si sta valutando anche l’efficacia di un farmaco usato contro l’epilessia, ovvero l’acido valproico. È una delle ricerche in corso al Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) di Nuova Delhi in collaborazione con l’omonima sede di Trieste.

Neel Sarovar Bhavesh e il suo team hanno realizzato uno studio virtuale di una libreria composta da 1,2 milioni di piccole molecole. Sono riusciti a scoprire che il Coenzima-A, un metabolita del profarmaco Acido Valproico, si lega in modo stabile a una famiglia di enzimi complessi (Rna polimerasi RNA-dipendente) del Covid-19.

Inoltre, un gruppo composto da Arockiasamy Arulandu, Sujatha Sunil e Alessandro Marcello dell’Icgeb Trieste propone di avviare nuove cure contro il coronavirus insieme all’impresa indiana Ruhvenile Biomedical OPC Pvt. Ltd. Questa terapie prevedono la progettazione e la sintesi di piccoli inibitori molecolari, che bloccano la replicazione virale del Covid-19.

Lo studio sugli anticorpi monoclonali

Un’equipe sta tentando di scoprire gli anticorpi monoclonali umani con potenziale terapeutico attraverso uno studio dei pazienti guariti dal contagio. Gli anticorpi monoclonali sono un insieme di anticorpi identici fra loro in quanto sono prodotti da linee cellulari provenienti da un solo tipo di cellula immunitaria.

Come riporta triesteprima.it, si tratta di una ricerca incoraggiante in cui vengono riutilizzate i metodi già sperimentati con successo nelle indagini del'Icgeb di Trieste sulla febbre dengue.

Anmol Chandele, Capogruppo dell'Emory Vaccine Program all'ICGEB di Nuova Delhi, sta studiando come produrre gli anticorpi monoclonali umani contro il ceppo Covid-19 isolato in India con l’aiuto del Translational Health Science and Technology Institute (Thsti) e dell'Indian Council of Medical Research (Icmr).

Inoltre, è stata presentata una richiesta di finanziamento al Consiglio Indiano di Assistenza per la Ricerca nel Settore delle Biotecnologie (Birac) che riguarda uno bando apposito per la lotta alla pandemia. In questo caso l’iniziativa è stata portata avanti insieme a Navin Khanna, capogruppo del Traslational Health e con la Manipal Academy of Higher Education (Mahe).

Si tratta di una proposta per sviluppare e valutare gli anticorpi per il virus Covid-19 attraverso i saggi immunoenzimatici Elisa e il Point-of-care test Poct.

I primi sono dei metodi di analisi basati sull’uso di anticorpi. Il secondo è un'analisi medica svolta in prossimità del sito di cura ed assistenza del paziente. Il concetto del Poct è quello di portare ed eseguire il test nel modo più comodo e immediato per il paziente.

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