Sono passate poche ore dall’entrata della Lombardia in zona arancione e dal party clandestino milanese, a cui hanno partecipato centinaia di giovani. Ospite a Ore 14, Matteo Bassetti ha parlato dell’importanza di ridare la libertà ai giovani, a distanza di un anno dall'inizio della pandemia. “Credo sia importante dare sfogo”, ha affermato su Rai due l’infettivologo, che prosegue: “Manifestazioni come quelle che abbiamo visto sono indecorose e vanno condannate. Ma con i ragazzi che da un anno non hanno alcuna possibilità di sfogo, fare in modo di darglielo in sicurezza, credo sia una risposta democratica quello che chiedono”.
In merito ai disordini accaduti nel weekend a Milano, il direttore della Clinica di Malattie infettive di Genova ha ribadito l’importanza del rispetto delle regole, tenendo conto della necessità, dopo un lungo periodo di chiusure e divieti, di riaprire le attività con seri protocolli di sicurezza. Il primario si dichiara contrario a chi preferisce le chiusure alle manifestazioni come quella milanese. Con il buon senso, spiega Bassetti, sarebbe ora di ridare ai ragazzi la possibilità di divertirsi, rispettando le regole: "è evidente che ci potranno essere conseguenze, perché il virus corre molto velocemente soprattutto quando ci sono atteggiamenti di questo tipo, senza le mascherine. Ma c'è un problema, quando giustamente si mettono queste misure bisogna poi anche farle rispettare. Se i protocolli non vanno seguiti, si sanziona”, ha affermato l’infettivologo. "Quando si dice che forse è meglio un ristorante ordinato, che segue le misure, o uno stadio riempito al 5-10%, rispetto a queste manifestazioni, beh mi pare che bisogna pensare ad un piano B", ha concluso il medico.
Bassetti è recentemente tornato anche sul tema dei vaccini, sottolineando l’importanza di accelerare la campagna vaccinale, in modo tale da contrastare il diffondersi del Covid.
“Somministrare una sola dose in assoluto non dovrebbe essere un'opzione”, ha affermato Bassetti ad Agi, “ma l'idea di gestire al meglio le disponibilità attuali deriva dall'esigenza di vaccinare al più presto il numero più elevato possibile di persone, per cui si tratta semplicemente di procrastinare, non di evitare, il richiamo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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