Crisi, l'Eni chiude per 12 mesi parte della raffineria di Gela

Visto il perdurare delle scenario critico e visto il crollo dei margini produttivi, l'Eni ha disposto la chiusura parziale e temporanea della raffineria siciliana di Gela. Il provvedimento inteesserà 500 lavoratori

Crisi, l'Eni chiude  per 12 mesi parte  della raffineria di Gela

Il quadro "continua a essre preoccupante" e presenta un "crollo dei margini". Per questo motivo, l'Eni ha deciso di chiuedere per un anno parte della raffineria di Gela, in Siclia.

Il gruppo lo ha comunicato a conclusione di un incontro con i sindacati. I dipendenti interessati dal provvedimento saranno circa 500. "Il quadro evidenziato continua ad essere preoccupante, a fronte di una contrazione particolarmente significativa della domanda di prodotti petroliferi e del surplus di capacità di raffinazione, che hanno comportato il crollo dei margini", si legge nella nota del gruppo.

"In tale contesto, visto il perdurare dello scenario critico, Eni ha comunicato l’esigenza di attuare una fermata parziale e temporanea della raffineria di Gela, al fine di ridurre gli impatti negativi del conto economico della raffinazione. La fermata sarà parziale e riguarderà i cicli di produzione a minore redditività, destinati alla raffinazione di greggi esteri e residui, mentre verranno mantenute le lavorazioni dei greggi nazionali e delle cariche circuitali.

La durata della fermata sarà di 12 mesi, con conseguente riavvio degli impianti ad aprile 2013", prosegue la nota.

Eni ha poi confermato l’applicazione delle garanzie per i lavoratori previste nell’accordo, sottoscritto il 26 maggio 2011, per lo sviluppo, la competitività e le relazioni industriali.

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