Le cause dei dolori sono spesso molto difficili da determinare come nelle forme psicosomatiche in aumento esponenziale. Secondo la Società Italiana di medicina emergenza e urgenza il 24 per cento degli accessi al pronto soccorso è improprio, in Germania ben il 30 per cento di questi accessi impropri è dovuto a sintomi psicosomatici. Parliamo del dolore di origine psicosomatica con Paolo Marchettini, direttore della Terapia del Dolore del Centro Diagnostico Italiano di Milano ed autore di un Manuale di medicina del dolore, edito da Publiedit.
Bergamasco, nato nel 1954, ha iniziato la sua formazione universitaria al San Raffaele come interno in neurologia, con stage presso l'università Hadassah di Gerusalemme e Friburgo. Dal 1981 al 1985 è stato all'università di Madison (Wisconsin) e nel 1986 e '87 al Karolinska di Stoccolma.
«Si definisce psicogeno - precisa il professor Marchettini - un dolore funzionale che, in assenza di qualsiasi causa organica, è di solito associato con sensazioni di ansia acuta. In alcuni casi, la persona può sperimentare allucinazioni o ossessioni. Il dolore psicogeno è proiettato sulle trutture corporee ma è causato da fattori emotivi o comportamentali. Il mal di testa, mal di schiena o mal di stomaco sono solo alcune delle più comuni manifestazioni psicosomatiche».
Alcuni specialisti ritengono che il dolore psicogeno cronico svolga la funzione di protezione (o distrazione) per contenere pericolose emozioni represse come la rabbia conscia o inconscia che si scaricano su parti del corpo senza che queste presentino reali alterazioni. Rimane tuttavia controverso, come il dolore cronico possa sorgere da cause puramente emotive.
«Si accompagna o è indotto - afferma Marchettini - da condizioni come il rifiuto sociale, quello amoroso (mal d'amore), l'esclusione, il rifiuto affettivo o da altri eventi emotivi. I disturbi di questi malati sono spesso sottovalutati perché medici e parenti in generale tendono a pensare che il dolore di natura psicologica non sia reale. Tuttavia, le somatizzazioni in realtà non sono meno distruttive dei dolori di origine organica. L'Associazione internazionale per lo studio del dolore afferma che anche il dolore avvertito come somatico, pur in assenza di danno corporeo , debba essere preso in considerazione come una reale sofferenza. I pazienti soffrono per il loro dolore di origine psicogena. La qualità del dolore percepito non è diversa da quella causata da lesioni tissutali, perché il dolore è comunque sperimentato a livello mentale. Nel dolore psicogeno i circuiti periferici non sono coinvolti, ma il terminale ultimo della percezione ne è anche il generatore. Se si considera l'esperienza di dolore che questi malati riferiscono anche il dolore psicogeno dovrebbe essere trattato come dolore reale».
La diagnosi di una forma psicosomatica non è semplice e deve derivare dalla sinergia di una diagnostica multidisciplinare che non escluda gli specialisti come chirurghi, cardiologi, urologi, neurologi, ortopedici, per l'alto rischio di non capire una malattia che può evidenziarsi alle più raffinate indagini solo in tempi successivi. Una diagnosi di malattia psicogena errata provoca inevitabilmente danni al paziente e diatribe medico-legali.
Un tempo il medico di famiglia conosceva da sempre i suoi pazienti e poteva intuire più facilmente gli aspetti di somatizzazione, indagini più complesse per gli specialisti che sono assorbiti anche da impegni burocratici: devono computerizzare la scheda del paziente e non hanno il tempo materiale per valutare psicologicamente il proprio paziente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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