"Dall'omosessualità si guarisce". ​E il medico finisce a processo

La De Mari a processo: "Se gli uomini continueranno ad avere rapporti con altri uomini assisteremo a una catastrofe mondiale". E mette in guardia dal sesso anale

"Dall'omosessualità si guarisce". ​E il medico finisce a processo

"Non si può ingiuriare dicendo la verità". Ha esordito così Silvana De Mari, la dottoressa imputata a Torino per diffamazione perché accusata di avere offeso con alcune sue dichiarazioni il mondo omosessuale. "La mia gravissima preoccupazione riguarda soprattutto la situazione sanitaria - ha detto l'imputata rispondendo alle domande del pm - i casi di Aids, gonorrea, sifilide sono in aumento. Se gli uomini continueranno ad avere rapporti sessuali con altri uomini assisteremo a una catastrofe mondiale".

Oggi la De Mari ha 65 anni. Fino al 1992 è stata medico ospedaliero, poi ha intrapreso un'attività privata da psicoterapeuta. Drante una nota trasmissione radiofonica, ha affermato che l'omosessualità è una malattia che va curata. E ora deve difendersi da un esposto presentato dal Torino Gay Pride, secondo cui la dottoressa, che è anche autrice di libri fantasy, avrebbe offeso il mondo gay. Nei mesi scorsi il gup Paola Boemio aveva respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Enrico Arnaldi Di Balme, disponendo il rinvio a giudizio. Al processo si sono costituiti parti civile il Comune di Torino, il Coordinamento Torino Pride e la Rete Lenford. Al pm, oggi, la De Mari ha sottolineato che il sesso praticato da lesbiche non procura alcun danno, a differenza del sesso anale tra uomini "che moltiplica per nove il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto per chi lo pratica in modo passivo".

La dottoressa ha spiegato che "il tubo digerente serve per digerire, mentre il sesso anale provoca danni e questo in biologia significa disordine". Poi ha rincarato la dose: "La sessualità e tra uomo e donna ed è finalizzata alla procreazione. Quando non è così si tratta di un disturbo. Per la mia esperienza personale l'omosessualità è una situazione da cui si può comunque uscire, è possibile guarire". E ancora: "La mia preoccupazione è anche per le donne, da qualche anno a questa parte i giornali femminili fanno campagne a favore del sesso anale eterosessuale, che è ugualmente dannoso".

Durante la deposizione di oggi, la De Mari ha argomentato le dichiarazioni che avrebbero associato la pedofilia all'omosessualità. "La pedofilia è un orientamento sessuale caratterizzato dall'attrazione erotica verso i minori. Penso che alcune persone del movimento Lgbt stiano diffondendo la pedofilia.

L'ultimo libro di Mario Mieli, a cui è dedicato un circolo, dice 'noi faremo l'amore con loro' e a mio parere si tratta di apologia all'abuso su minore. Senza dimenticare - conclude la De Mari - che personaggi di spicco del mondo gay hanno rilasciato dichiarazioni ambigue sulla libertà sessuale del bambino".

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