"Dammi i soldi o ti denuncio per stupro". Così la 18enne ricattava

Smascherata dai carabinieri dopo la denuncia dell'uomo, è finita sotto processo per estorsione

"Dammi i soldi o ti denuncio per stupro". Così la 18enne ricattava

"Se non mi paghi dico che mi hai violentata". Con queste parole una ragazza di appena 18 anni teneva sotto ricatto un ristoratore di Reggio Emilia, minacciando di andare a denunciare ai carabinieri di essere stata vittima di uno stupro da parte dell'uomo.

La vicenda parte da lontano. Siamo nel 2013. La ragazza e un'amica si erano recate alla famosa notte rosa di Rimini nonostante non avessero prenotato nulla. È a quel punto che il ristoratore riminese aveva deciso di ospitarle per la notte nella sua struttura. A distanza di una settimana la diciottenne si era rifatta viva, chiedendo all'uomo che l'aveva gentilmente ospitata pochi giorni prima di andarla a prendere in stazione insieme a 2 sue amiche. Non contenta, avrebbe poi preteso dall'uomo il pagamento della cena appena consumata: al rifiuto del ristoratore, che evidentemente iniziava a subodorare qualcosa di losco nelle intenzioni della giovane, ne era scaturita una violenta lite. È a questo punto che la ragazza aveva deciso di mettere a segno il suo diabolico ricatto, chiedendo soldi all'uomo altrimenti sarebbe andata dai carabinieri dicendo di essere stata stuprata da lui. Temendo che i militari avrebbero potuto dar credito al racconto della ragazza, l'uomo aveva ceduto ed iniziato a pagare per comprare il silenzio della sua aguzzina. Ma la fame insaziabile di soldi di lei lo aveva convinto alla fine a vuotare il sacco e a raccontare per filo e per segno ai carabinieri tutta la vicenda dello stupro inventato. I militari sono così riusciti a tendere una trappola alla ricattatrice, pizzicandola in flagranza di reato mentre prendeva gli ennesimi soldi dalle mani del ristoratore e facendo scattare le manette ai polsi della ragazza. Per mere questioni procedurali l'arresto non era stato convalidato e il giorno dopo la diciottenne si era rifatta viva con l'uomo pronta a chiedere nuovo denaro.

Vista la situazione

una denuncia per estorsione ed un processo la donna non ha più potuti evitarli, così pochi giorni fa il pubblico ministero ha chiesto per lei 5 anni di reclusione. Il 12 giugno prossimo ci sarà la lettura della sentenza.

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