Il sindaco di Torre del Greco, in provincia di Napoli, annuncia lotta dura contro l’invio di poco meno di trecento migranti in città. E il “collega” Luigi De Magistris lo rampogna: “Si ricordi di quando i nostri andavano in America e venivano definiti negroidi, non accogliere per motivi politici è squallido”.
Durante le celebrazioni del 25 aprile, il sindaco di Napoli è intervenuto a gamba tesa sui progetti del primo cittadino della vicina Torre del Greco, Ciro Borriello, che s’era dichiarato pronto a lottare per evitare l’arrivo in città di 278 immigrati. Borriello, che è stato deputato di Forza Italia, è da qualche tempo vicino alle posizioni leghiste e ha partecipato al contestatissimo incontro napoletano con Matteo Salvini alla Mostra d’Oltremare.
Per De Magistris, il “collega” sbaglia di grosso. E in un intervento, riportato (tra gli altri) da Repubblica Napoli, spiega: “Non gli fa onore, a parte che si tratta di una decisione dell’Anci. Ogni comune d’Italia, proporzionalmente alle sue forze, deve fare quello che è giusto per accogliere fratelli e sorelle in difficoltà. Su questo sono d’accordo con la sindaca di Lampedusa. Il sindaco di Torre del Greco che ha deciso di unirsi a Salvini e Casapound è un'eccezione. È un problema suo e non degli abitanti Torre del Greco, che invece è una comunità assai solidale e accogliente".
Quindi ha concluso: "Credo che non si debbano fare strumentalizzazione e demagogia su questo, chi è in difficoltà va aiutato. Non dimentichiamo che cento anni fa quando le persone di Napoli, Torre del Greco, Torre Annunziata migravano per andare negli Stati Uniti venivano definiti negroidi.
La storia serve a ricordare. Noi siamo un popolo che accoglie, non si gira dall’altra parte. È squallido vedere che c’è chi lo fa per ragioni politiche, per raccattare qualche voto. Non fa onore alla città che rappresenta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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