È stato già prelevato un campione di Dna a Olesya Rostov, la ragazza che potrebbe essere Denise Pipitone. A riferirlo sarebbe stata la redazione del programma russo пусть говорят (in italiano "Lasciali parlare") attraverso cui la giovane ha lanciato un appello, qualche giorno fa, nel tentativo di ritrovare sua madre. La notizia è stata rilanciata dalla trasmissione Chi l'ha Visto? che, nella puntata di mercoledì 31 marzo, si è occupata del caso della bimba scomparsa da Mazzaro Del Vallo l'1 settembre del 2004.
"Restiamo coi piedi per terra"
Non se la sente di sbilanciarsi Piera Maggio, la mamma di Denise, sebbene non abbia mai abbandonato la speranza di riabbacciare sua figlia. In questi diciassette lunghi anni di ricerche, troppe volte ha dovuto incassare il colpo dell'ennessima segnalazione andata a vuoto. Pondera i toni e calibra l'entusiasmo nell'attesa che il Dna metta fine allo strazio di un'attesa tormentata e senza conforto. "Vogliamo rimanere con i piedi ben piantati a terra, cautamente speranzosi ma senza illuderci più di tanto anche perchè le segnalazioni passate ci hanno mostrato che l'illusione non porta a nulla", dice Piera Maggio in un messaggio audio inviato al programma condotto da Federica Sciarelli. "In questi casi - prosegue - ovviamente l'unica cosa da fare è chiedere che venga fatto il Dna ed è quello che noi chiederemo, l'unica soluzione per fugare ogni dubbio".
"Prelevato il Dna di Olesya"
Soltanto la prova genetica potrà chiarire se Olesya Rostov è Denise Pipitone. Stando a quanto avrebbero riferito dalla redazione del programma russo пусть говорят, un campione del Dna della ragazza sarebbe stato già prelevato per gli accertamenti del caso e presto potrà essere messo a confronto con quello di Piera Maggio e Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. Non sono in partenza per la Russia Piera Maggio e Giacomo Frazzitta: "Inutile la nostra presenza a Mosca - spiega l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio -loro dovrebbero inviare, anche privatamente, il Dna a Roma e la nostra genetista di fiducia Marina Baldi sarà sicuramente in grado di capire se c'è riscontro. Abbiamo a disposizione anche il Dna di Piero (Pulizzi, padre naturale di Denise) - ha aggiunto l'avvocato -in questo modo potremo avere un quadro completo: questa storia va chiarita con il Dna, non con le sensazioni".
Cosa sappiamo di Olesya Rostov
Tutto quello che sappiamo di Olesya Rostov, lo si apprende dal suo racconto all'emittente russa Primo Canale. Nel 2005, all'età di 5 anni (compatibile con quelli di Denise al tempo della scomparsa) è stata rapita da una rom e portata in un campo nomade in Russia. Dopo aver trascorso un periodo nella baraccopoli, è stata sottratta alla madre, o presunta tale, e trasferita in un orfanatrofio. Nel corso di un'attività di controllo, riferisce la ragazza, la polizia avrebbe accertato l'assenza di un qualsivoglia legame di parantela tra la bimba e la donna rom. Dunque, sprovvista di documenti - motivo per cui non è possibile stabilire con certezza il giorno di nascita - è stata trasferita in un istituto. Qui le avrebbero tagliato i capelli (rendendola irriconoscibile) e dato il nome di Rostov Olesya.
Quella cicatrice di Denise
La somiglianza con Piera Maggio c'è ed è innegabile, fosse anche solo una suggestione. Ma ci sono altri dettagli che non passano inosservati e meritano un ulteriore approfondimento. Anzitutto, la cicatrice che la piccola bambina di Mazzara del Vallo, al tempo, mostrava sotto l'occhio destro. Olesya ne avrebbe una, invece, al di sopra del sopracciglio sinistro.
Poi, il colore dei capelli che, a ben guardare, non accomunerebbe le due ragazzine. Da ultimo, pare che la giovane non abbia memoria della lingua italiana. Tuttavia, anche questa circostanza, sarà chiarita nei prossimi giorni. La verità potrebbe essere ad un passo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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