Derby Salerno, gli ultras: "Nessuna minaccia, chiesto gesto eclatante"

La questura ha comunicato di aver emesso venti provvedimenti Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi della Nocerina

Derby Salerno, gli ultras: "Nessuna minaccia, chiesto gesto eclatante"

"Nessuno ha minacciato di morte nessuno". Gli ultras raccontano sul sito forzanocerina.it la loro versione su quanto accaduto ieri in occasione del derby con la Salernitana. "Non parliamo né a nome degli ultras né a nome della curda Sud, ma a nome della città, perché è la nostra città ad essere stata discriminata dal divieto di recarsi allo stadio Arechi ed ora è il nome dei nocerini che viene additato come violento, teppista, terrorista e mafioso". Gli ultras spiegano che "noi all’esterno del San Severino Park Hotel (la sede del ritiro della squadra, ndr) c’eravamo e non abbiamo minacciato nessun tesserato. È stato semplicemente chiesto al mister e alla squadra un gesto eclatante, che facesse parlare l’Italia intera e che scuotesse il sistema. Un gesto che desse voce all’ingiustizia subita dai tifosi a cui preventivamente e senza alcuna prova d’appello è stata negata la trasferta". Quella messa in atto, insomma, sarebbe una "protesta civile: visto che se avessimo voluto essere davvero violenti ci saremmo recati a Salerno malgrado il divieto". Intanto sono una trentina gli ultrà della Nocerina, tra quelli partecipanti al raid di ieri nel ritiro della squadra, identificati attraverso i filmati in possesso della questura di Salerno. La questura ha comunicato di aver emesso venti provvedimenti Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi della Nocerina.

"I calciatori della Nocerina hanno subito "una odiosa e scellerata violenza privata e sono stati influenzati da forti intimidazioni a non scendere in campo", ha dichiarato il questore di Salerno, Antonio De Iesu, aggiungendo che "gli ultrà battevano con i pugni sulle fiancate del bus rossonero".

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