La direttrice delle Poste rubava nei conti dei clienti: "Spariti oltre 120mila euro"

A processo Franca Di Martino, direttrice dell’ufficio postale di Palazzo Adriano (Palermo). È accusata di appropriazione indebita

La direttrice delle Poste rubava nei conti dei clienti: "Spariti oltre 120mila euro"

Franca Di Martino era la fidata direttrice dell’ufficio postale di Palazzo Adriano. Non solo era anche un'ottima consigliera. Peccato che dietro a quella facciata di affidabile donna, abile a districarsi nel ettore del risparmio e degli investimenti, ci fosse ben altro.

Il bottino

La Di Martino - secondo quanto scrive La Repubblica - si sarebbe impossessata, nel periodo tra il 2015 e il 2016, di quasi 124 mila euro. Ingannando quattro clienti. Ora il sostituto procuratore di Termini Imerese, Paolo Napolitano, l’ha citata a giudizio per il reato di appropriazione indebita.

Le testimonianze

"Mi diceva, penso a tutto io, non deve preoccuparsi di nulla – racconta una vedova, che si è costituita parte civile e difesa dall’avvocato Michele Calantropodeve solo fidarsi". La signora ha perso 20 mila euro. "Dopo la morte di mio marito, avevo deciso di chiudere il libretto cointestato con lui e di aprirne uno nuovo, con le mie figlie. Chiesi dunque alla direttrice di fare l’operazione". La Di Martino rispose con un "ci vuole tempo", poi fece firmare diversi moduli alla donna. "In fiducia, ho letto senza controllare". La direttrice inoltre fotocopiò la carta d’identità.

"Di tanto in tanto andavo alle Poste, per chiedere alla direttrice dell'operazione". Intanto sul conto erano iniziati i prelievi. "Fino, a quando mi disse che aveva fatto dei prelevamenti dal mio conto, per problematiche familiari. Mi supplicò di non fare denuncia ai carabinieri, dicendo che avrebbe provveduto a ridarmi tutti". La direttrice prelevò quasi quasi 60 mila euro dal conto. "Poco a poco, me ne restituì 40 mila, un giorno venne a casa pregandomi di non fare cenno a nessuno di quella situazione. Ma come potevo tacere?".

Il legale della vedona ammette che "grazie alla denuncia di questa donna, molte altre persone hanno trovato il coraggio di denunciare".

Peccato che l'inchieste della magistratura non abbia chiuso la battaglia legale: "Le Poste - dice l'avvocato - si sono occupate dell’aspetto disciplinare di tutta questa dolorosa vicenda, ma nulla hanno fatto sul fronte del risarcimento delle vittime, che hanno subito un gravissimo danno".

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