"Anche noi facciamo tante cose buone". Così uno dei tre uomini che hanno consegnato alla giustizia un salentino. Come dire: basta con la persecuzione ed alle polemiche contro gli extracomunitari.
Dei tre, due di colore. Un bottino magro, solo duecento euro e tenta paura ai piedi di San Oronzo patrono di Lecce. In una farmacia, la Ferocino, un uomo di 38 anni con occhiali da sole e cavatappi, durante i frenetici minuti sembrava un coltello, ha tentato di seminare il panico per svuotare una cassa non succulenta. All’interno solo la proprietaria ed un farmacista. La prima riesce a scappare e dare l’allarme mentre il rapinatore balza dietro il bancone ma non fa bottino: solo duecento euro. Scappa ma nella centralissima piazza San Oronzo non gli va bene. Incauto e sprovveduto non ha fatto i conti con delle pattuglie che vigilano il centro del capoluogo e tre uomini che precedentemente allertati dalla farmacista, vedendolo uscire si sono messi all’inseguimento. Oltre ad un italianissimo, Marco De Siena, due uomini non prettamente leccesi: Badara Jobe e Abdoulie Seye. I primi due dipendenti di un noto Bar confinante della farmacia, il terzo un senegalese perfettamente integrato e mediatore cultuale del Tribunale leccese. I tre riescono a bloccare il rapinatore salentino ed assicurarlo alle pattuglie già all’opera per l’arresto.
Dopo le fasi concitate Abdoulie ai poliziotti lancia un appello:
"Vedete! Non siamo tutti cattivi e facciamo anche tante cose buone, ditelo a Salvini". Dopo l’arresto, il trentottenne autore del tentativo di rapina ha chiesto scusa ma è stato, inevitabilmente, condotto in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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