Se state affrontando il divorzio, drizzate le antenne. Già, perché da oggi per il calcolo dell'assegno famigliare in caso di separazione si deve tenere in considerazione che "il contributo fornito alla conduzione della vita familiare costituisce il frutto di decisioni comuni di entrambi i coniugi, libere e responsabili, che possono incidere anche profondamente sul profilo economico patrimoniale di ciascuno di essi dopo la fine dell'unione matrimoniale". Chi lo dice? La suprema Corte di Cassazione.
Novità sul divorzio
Così, una recentissima sentenza degli "ermellini", di fatto, stabilisce che "i fini del riconoscimento dell'assegno, si deve adottare un criterio composito che, alla luce della valutazione comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali, dia particolare rilievo al contributo fornito dall'ex coniuge richiedente alla formazione del patrimonio comune e personale, in relazione alla durata del matrimonio, alle potenzialità reddituali future ed all'età dell'avente diritto".
In sostanza, la decisione dei giudici della Cassazione sancisce che il parametro con il quale deve essere calcolato l’assegno di mantenimento "si fonda sui principi costituzionali di pari dignità e di solidarietà che
permeano l'unione matrimoniale anche dopo lo scioglimento del vincolo". Ciò dal momento che"all'assegno di divorzio deve attribuirsi una funzione assistenziale e, in pari misura, compensativa e perequativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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