Le donne di Donald e quelle di sinistra

La sinistra globale rode da matti per aver perso in malo modo il controllo della Casa Bianca, per di più a favore di uno come Trump

Le donne di Donald e quelle di sinistra

Ieri, in molte città americane e di mezzo mondo, migliaia di donne sono scese in piazza contro il presidente Trump. Dicono di voler difendere i diritti delle donne, anche se non è chiaro quale sia la minaccia. Prepariamoci: da oggi, e chissà per quanto tempo, di queste «marce civili» ne vedremo ovunque a giorni alterni, perché la sinistra globale rode da matti per aver perso in malo modo il controllo della Casa Bianca, per di più a favore di uno come Trump. Non importa che il neo presidente prometta più lavoro e meno tasse, meno finanza e più politica. Deve essere fatto passare per un pericolo, a prescindere, come successe in Italia con Berlusconi.

La marcia di ieri è stata ovviamente benedetta da Hillary Clinton, che ha commentato: «Noi unite per i nostri valori». E dire che, se esistesse una logica, le donne dovrebbero marciare proprio contro la Clinton, una che ha difeso e protetto un molestatore seriale, il marito Bill, e sputtanato una delle sue vittime, la stagista Monica Lewinsky. Oppure contro il Partito democratico americano, che ha occultato l'allegra e promiscua attività sessuale dei Kennedy, icone della sinistra radical chic.

E dopo le donne, toccherà agli immigrati. Già mi vedo fiaccolate democratiche in tutte le capitali del mondo al primo dollaro che Trump spenderà per completare il famigerato muro con il Messico. Muro, si badi bene, ideato, progettato e avviato dai Clinton, così come il più famoso «muro» tirato su in Europa, dopo quello di Berlino, è quello costruito, a tempo di record, dal socialista Hollande a Calais.

E poi, al primo sparo americano oltre confine, sarà il turno di quei pacifisti che non hanno aperto bocca durante le numerose, e disastrose, scorribande di Obama, titolare del più vergognoso Premio Nobel per la Pace della storia.

L'elenco, vedrete, sarà lungo. Trump ha detto chiaramente di volersi occupare quasi esclusivamente della rinascita americana.

E che la sinistra, in tutto il mondo, vorrà occuparsi a tempo pieno di lui, imprevisto della storia che scombussola i piani dei salotti buoni e smaschera le ipocrisie del sistema: l'amata Clinton le donne le ha umiliate, Trump, almeno tre tante ne ha sposate -, le ha rese miliardarie.

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