"Abbiamo ricevuto il reclamo, lo esamineremo secondo le regole". Contro i doppi prezzi per turisti e residenti, ora, si muove la Commissione europea. E Venezia rischia grosso. Perché, se i costi calmierati per i vaporetti sono anche giustificabili, quelli per la toilette o per il wi-fi no. Si tratta di discriminazione.
Un turista belga, come raccontava ieri la Stampa, si è rivolto a Bruxelles per denunciare l'atteggiamento discriminatorio del Comune di Venezia nei confronti dei turisti. "Entrare in un museo, navigare su Internet o andare al bagno può essere gratuito, poco costoso oppure molto costoso - ha denunciato - dipende da dove si abita o dove si è nati". Adesso, come anticipa oggi la Stampa in un nuovo articolo, l'Unione europea potrebbe prendere misure contro la città lagunare. L'articolo 20 della direttiva Bolkenstein stabilisce, infatti, il canone della "non discriminazione da parte di chi offre un servizio sulla base della residenza o della nazionalità".
Le condizioni differenti sono ammissibili se "giustificate da criteri oggettivi" o da "particolari vincoli di mercato".
Dal momento che a Venezia ci si può muovere col vaporetto o a piedi, gli sconti per i residenti sono ammissibili a patto che il Comune faccia uno sconto per i residenti e non aumenti i prezzi per i turisti. Tutto il resto, però, rischia di diventare "discriminazione". I rincari sul wi-fi il ticket per i bagni pubblici rischiano di costar caro a Venezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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