Droga, sesso in strada e vandalismi: ecco la Firenze lasciata da Renzi

Il capoluogo toscano sprofonda nel degrado tra ubriachi, spaccio e teppisti che imperversano alla luce del sole: l'amministrazione comunale che fa?

Droga, sesso in strada e vandalismi: ecco la Firenze lasciata da Renzi

Chissà che ne direbbe Dante. Sesso in piazza, monumenti danneggiati e cocaina consumata in strada in pieno centro, alla luce del sole. La Firenze lasciata da Matteo Renzi per salire a Palazzo Chigi sembra davvero attraversare uno dei momenti più bui della sua storia recente.

Negli ultimi mesi ormai non si contano più gli episodi di degrado che assediano il centro storico, denunciati dai cittadini e ripresi più volte dai media locali e nazionali.

Solo ieri l'edizione fiorentina de La Repubblica pubblicava la foto di un uomo sorpreso a sniffare cocaina sul bauletto di un motorino. In via Palazzuolo, dietro i marmi rinascimentali di Santa Maria Novella. E a mezzogiorno, davanti a turisti e residenti.

Sara Funaro, assessore al welfare di Palazzo Vecchio, ha tuonato che "simili provocazioni non si devono ripetere" e che "non può passare il messaggio che ciascuno può fare quello che vuole". Sarà, ma a giudicare dal "suk dello sballo" (l'espressione è dello stesso Mario Neri per Repubblica) sorto tra le vie intorno alla stazione, popolato da tossicodipendenti e spacciatori, più d'uno deve aver scambiato il capoluogo toscano per una sorta di terra franca.

Allo stesso modo continuano a ripetersi, mese dopo mese, i casi di giovani coppie, spesso di turisti o studenti stranieri, sorpresi a consumare rapporti sessuali in strada nelle zone della movida. Quasi sempre, sono ubriachi e consumano la propria passione sul marciapiede in mezzo a un tappeto di bottiglie rotte. Le loro performances vengono riprese con i videofonini e fatte circolare sui social network.

Piazza Santa Croce, Piazza Ognissanti sono solo alcuni dei set di queste scene a luci rosse: zone che di giorno sono prese d'assalto dai turisti e di notte rischiano di trasformarsi in altrettanti teatri del libero amore. Il Comune, racconta Libero, utilizza i camion cisterna adibiti alla pulizia delle strade per annaffiare i turisti stranieri che, alle due di notte, smaltiscono i postumi delle sbornie sulle scalinate delle Basiliche cittadine: "Un modo per dire a tutti che a quell'ora la festa è finita", spiega il presidente della Confesercenti di Firenze, Claudio Bianchi.

A questo punto, molto spesso i turisti si trasferiscono a dormire all'ombra dei monumenti storici del centro cittadino, come testimonia anche un'inchiesta del quotidiano locale La Nazione. Basiliche e Duomo, del resto, sono prese d'assalto da turisti alla ricerca di un giaciglio, di notte come di giorno.

D'altronde quello degli ubriachi non è certo l'unica piaga contro cui puntano il dito i commercianti: "Dobbiamo fare i conti con la follia dei graffiti e delle firme - sospira Bianchi - La voglia di lasciare un segno del proprio passaggio non tiene conto del luogo."

Turisti di passaggio e studenti in trasferta, però, non sono gli unici responsabili del degrado. Alla stazione di Santa Maria Novella sono ormai diversi mesi che i nomadi, rom e sinti, assediano i viaggiatori in arrivo in città, imponendogli un servizio di facchinaggio non richiesto che viene poi fatto pagare a caro prezzo.

Ora si è cercato di ovviare al problema sistemando delle transenne intorno ai binari dei convogli in partenza, ma i nomadi si sono semplicemente spostati all'esterno della stazione.

Proprio di fronte alle vie dello spaccio, in una sorta di grottesca e surreale competizione del degrado. Dante, in esilio a Ravenna, non lo può dire, ma chissà se almeno Matteo Renzi sarebbe in grado di riconoscerla, la sua Fiorenza.

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