Ebola: 3 persone in contatto con l'infermiere contagiato sono in quarantena a Sassari

Sono basse le possibilità di contagio, ma il rischio c'è. Per questo sono stati presi i necessari provvedimenti. Intanto l'infermiere 37enne tornato dalla Sierra Leone si dice sereno

Ebola: 3 persone in contatto con l'infermiere contagiato sono in quarantena a Sassari

Tre persone sono finite in quarantena a Sassari. Erano state vicine all'infermiere sardo di 37 anni che ha contratto l'infesione i Sierra Leone.

Seguendo i protocolli disposti dalle massime autorità sanitarie nazionali e regionali, è stato deciso di tenere sotto stretta osservazione le persone con cui l'uomo è entrato in contatto dal momento in cui ha avvertito i primi sintomi. L'assessore della Sanità della Regione Sardegna Luigi Arru ha fatto il punto questa mattina in una conferenza stampa all'interno del reparto di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, dove il volontario di Emergency era ricoverato sino a ieri notte.

"L'infermiere che ha contratto il virus è un professionista, conosce bene i protocolli e dal suo ritorno in poi ha seguito tutte le prassi previste a livello internazionale per chi è stato nei Paesi colpiti dal virus - ha spiegato Arru - perciò si è messo subito in quarantena e ha evitato qualsiasi tipo di rapporto". Stando agli studi sin qui condotti, l'ebola non è contagiosa sino a quando chi ha contratto il virus non presenta i sintomi tipici, ad iniziare dalla febbre alta. È questo il motivo per cui sono state sottoposte a quarantena solo le persone con cui l'infermiere di 37 anni, che in Sierra Leone aveva prestato servizio come volontario per Emergency, è entrato in rapporto da domenica mattina, quando ha avvertito i primi sintomi, a lunedì pomeriggio, quando è stato ricoverato.

L'infermiere è "sereno e fiducioso". Lo ha affermato Rossella Miccio, coordinatore dell'ufficio umanitario di Emergency, a margine della conferenza stampa all'ospedale Spallanzani di Roma. "Lo abbiamo sentito quando è rientrato, e ci ha contattato subito sviluppati primi sintomi - ha raccontato Miccio -. Io l'ho sentito anche ieri sera prima che venisse trasferito e compatibilmente con la situazione l'ho sentito sereno, è una persona solida".

"Che qualcosa non abbia funzionato è evidente, visto che si è ammalato - ha detto -, le procedure le rivediamo costantemente, purtroppo l'errore umano o il problema tecnico possono esserci, ad oggi stiamo ancora cercando di capire cosa sia successo. Le procedure comunque funzionano, consideriamo che con il personale dell'ospedale chirurgico arriviamo al migliaio di operatori, e le persone contagiate si contano sulle dita di una mano".

L'operatrice esclude che ci siano possibilità di contagio.

"Non credo perchè malattia è contagiosa quando ci sono i sintomi, e lui appena ha avuto la febbre si è autoisolato e ha contattato le autorità - ha spiegato-. Nei due giorni precedenti aveva condiviso momenti con alcuni familiari ma non aveva sviluppato i sintomi per cui non era contagioso. I familiari non sono sicuramente felici ma sono fiduciosi".

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