Ecco la cella di Igor il russo: così vive il killer di Budrio

Igor il russo ancora detenuto a Saragozza. La sua cella viene rivoltata ogni giorno. Lui legge la Bibbia e non cerca contatti con l'esterno

Ecco la cella di Igor il russo: così vive il killer di Budrio

Igor il russo sembra voler replicare quanto già fatto nel carcere di Ferrara. Allora il suo vivere come un detenuto modello, le confessioni col parroco e la lettura della Bibbia gli avevano permesso di ottenere uno sconto di pena. Uscito di galera, è però tornato il Norberto Feher di sempre: rapine, assalti. Fino ai cinque omicidi. Due in Italia e tre in Spagna.

Detenuto nel carcere di massima sicurazza di Zuera, a Saragozza, Igor non parla con nessuno. Ha rinunciato alle chiamate a casa, non passeggia in cortile per l'ora d'aria, non ha legato con altri "coinquilini" (sono 23, tra cui anche terroristi islamici). A raccontare la quotidianità del killer di Budrio è Il Resto del Carlino. La cella di Igor è piccola e viene perquisita ogni giorno. Colazione alle 8, pranzo alle 13.30 e cena alle 20. Il resto è un'esistenza noiosa in attesa del processo (e della condanna ormai quasi scontata). "La porta di ingresso è di metallo e si può chiudere dal posto di guardia - scrive il Carlino - Nella stanza c’è una sola finestra che si può aprire, ma è protetta da sbarre. Il letto è fissato alla parete e ha un materasso di spuma. Nel piccolo angolo toilette ci sono un wc, un lavabo, una doccia e uno specchio di plastica fissato al muro.

L’armadio e le mensole sono fatte di un materiale molto solido, a prova di rottura". Una cella a prova di bomba. O a prova di Igor, il killer scappato ai reparti speciali italiani che lo cercavano e catturato quasi per caso in Spagna.

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