Dai maranza ad hasta la victoria. Le parole della settimana

Dalla misandria teatrale alla Notre-Dame occulta, passando per la detransizione trumpiana: la settimana raccontata in parole

Statua Che Guevara a Carrara
Statua Che Guevara a Carrara
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori.

Misandria teatrale

Al teatro Manzoni di Monza hanno ben pensato di mettere in scena una rappresentazione vietata agli uomini. SVELARSI - Una serata per sole donne e chi si sente tale, per parlare di umiliazione, di mutilazione, di invisibilità. Non ci sono uomini né in platea e neanche nel dietro le quinte, perché? Perché deve essere “uno spazio sicuro”. Un bel mix di misandria e vittimismo woke, con conseguente discriminazione maschile in uno spazio che dovrebbe essere pubblico. Inseguendo la luce di una stella che è esplosa, continua la propaganda che vuole dividere e far odiare uomini e donne. Quando si accorgeranno che tutto questo fa molto male a tutta la società?

Notre-Dame occulta

È partita una raccolta firme contro l’ultima di Macron. Contro il parere di quasi tutti, Macron sta infatti imponendo il restauro delle vetrate di Notre-Dame, che non erano state danneggiate dall’incendio. Ci si appresta dunque a una operazione non necessaria e antistorica. L’artista scelta, Claire Tabouret - protetta di Pinault, che ha donato 113 milioni di euro per il restauro - è nota per avere una visione esoterica (in casa si è dipinta i tarocchi di un teosofista satanista) e nella sua estetica lo spazio del sacro è occupato da rappresentazioni di bambine-streghe. Quale sia l’estetica e la spiritualità che piace al potere macroniano l’abbiamo visto alle ultime Olimpiadi, dunque bisognerebbe chiedersi se sia opportuna questa operazione nella chiesa simbolo del cattolicesimo francese.

Hasta la victoria

A Carrara hanno ben pensato di inaugurare una statua di Che Guevara, voluta da Anpi e CGIL. Non si sa bene cosa c’entri con l’Italia, né con Carrara. Mentre da un lato la sinistra attua la cultura della cancellazione, abbattendo statue di statisti, esploratori e personalità che magari qualche secolo fa avevano avuto schiavi, dall’altro fanno statue a un guerrigliero con le mani insanguinate, responsabile di esecuzioni sommarie, di morti ammazzati e dell’instaurazione della dittatura cubana. Fu tra l’altro Che Guevara ad organizzare il primo “gulag” cubano nella penisola di Guanahacabibes, prototipo di quelle che poi si diffusero nel resto del Paese con il famigerato nome di Unità militari di aiuto alla produzione (Umap). Come sempre due pesi e due misure. Anzi, un’unica misura: il conformismo all’ideologia.

Detransizione trumpiana

Tra i provvedimenti che Trump sta adottando – impossibile stargli dietro, ogni ora uno nuovo – ce n’è uno che era stato annunciato e che è divenuto realtà: i trans non potranno più gareggiare nelle competizioni sportive femminili. Almeno negli Stati Uniti. Il testo contiene un vero e proprio divieto per le atlete trans di entrare in America per competere con le donne alle Olimpiadi del 2028 a Los Angeles. Sembra incredibile che un presidente degli Stati Uniti debba occuparsi di un tema del genere, ma evidentemente un mondo impazzito aveva bisogno che qualcuno lo fermasse. Tutto sta cambiando molto velocemente.

Maranza

In Italia, a Milano, invece bisogna occuparsi dei “maranza”, ossia di quelle masse di immigrati nordafricani di seconda-terza generazione che sono completamente fuori controllo.

L’ultima è una loro “canzone” trap per minacciare di morte l’eurodeputata Silvia Sardone, che è l’alfiere delle battaglie contro il loro disagio. Ma questa canzone è solo l’ennesimo inno di un atteggiamento di violenta arroganza che va sradicato il prima possibile. Solidarietà a Silvia Sardone.

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