![Tumori: i traguardi e le novità in arrivo dai laboratori](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/12/30/1735539524-national-cancer-institute-xbkpzlguj2g-unsplash.jpg?_=1735539524)
Ricevere oggi una diagnosi di cancro non è più come averla ricevuta 15 anni fa. Non sempre. Un paziente su due guarisce, il 60% vive oltre i cinque anni dopo la diagnosi. È ancora presto per parlare di una malattia cronica ma nel mondo dei tumori tutto sta cambiando velocemente.
Ogni giorno è buono perché dai laboratori esca la notizia di una nuova molecola in grado di agganciare le cellule tumorali e bloccarle. Anche la chemio è meno devastante, soprattutto quando affiancata da altre terapie. Insomma, la qualità e la quantità della vita dei malati oncologici si allunga. E nei prossimi anni potrebbero arrivare cure ancora più mirate.
In Italia, in base ai dati Airtum Aiom, il 24% delle persone che hanno avuto un tumore ha ricevuto la diagnosi più di 15 anni fa. In media dunque è aumentata la sopravvivenza e si è estesa la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi dei tumori del seno (88%), del testicolo e della prostata (oltre il 90%).
Secondo gli addetti ai lavori la netta e costante riduzione nella mortalità è frutto della prevenzione primaria e dello screening, che hanno consentito di effettuare diagnosi più precoci.
LA CHEMIO OGGI
Data l’importanza della chemioterapia, i ricercatori stanno cercando nuove vie per affinarne la mira, cioè ridurne la tossicità senza compromettere l’efficacia. Negli anni sono stati valutati approcci basati sulla combinazione di diversi farmaci chemioterapici, sull’utilizzo di nuovi strumenti (come i liposomi) per portare la terapia direttamente all’interno del tumore, oppure la somministrazione combinata di farmaci volti a contrastare gli effetti collaterali, dagli antiemetici contro nausea e vomito ai mielostimolanti per contrastare l’effetto negativo sul midollo osse
LE METASTASI
Scoprire la presenza di metastasi non è più una sentenza definitiva, perché sempre più vengono «contenute» grazie all’utilizzo di terapie a bersaglio, impensabili solo a pochi anni fa. Le percentuali cambiano sensibilmente tumore per tumore, ma proprio i più diffusi, i cosiddetti big killer (seno, polmone, prostata, colon-retto, melanoma), sono quelli per i quali sono arrivati i progressi più incoraggianti.
LE NUOVE CURE
Car-T, immunoterapia e farmaci a bersaglio molecolare sono le scoperte che in questi ultimi anni hanno rivoluzionato le cure. Ci sono molecole dirette contro i processi di angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni che servono per portare nutrimento al tumore. I primi farmaci anti-angiogenici sono stati messi in commercio all’inizio di questo millennio. Altri farmaci puntano invece a bloccare i fattori che favoriscono la crescita delle cellule, interferendo con alcuni meccanismi molecolari che spesso nel tumore sono alterati rispetto al normale. Tra i primi inibitori dei fattori di crescita si possono ricordare trastuzumab, gefitinib, imatinib e cetuximab.[TITOLO-BLU]
GLI STUDI IN CORSO
Sono in corso parecchi studi da cui si attendono risultati molto utili. Uno dei più attesi riguarda l’impiego di un chatbot per promuovere l’accesso allo screening del cancro della cervice uterina.
Lo screening contro il tumore al seno sarà più mirato. Un altro studio si concentrerà sull’efficacia del radiofarmaco lutetium-177 (tecnicamente si definisce ligando radioattivo) per il trattamento del tumore della prostata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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