"Ecco cosa c'è dietro la scrittura di Sollecito"

L’analisi della scrittura analizza gli aspetti più reconditi della personalità di un individuo, ossia quel bagaglio istintivo che crea disarmonia e mancato controllo sugli istinti

"Ecco cosa c'è dietro la scrittura di Sollecito"

L’analisi della scrittura analizza gli aspetti più reconditi della personalità di un individuo, ossia quel bagaglio istintivo che crea disarmonia e mancato controllo sugli istinti. E’ logico che in personaggi che hanno commesso atti di violenza compaiano facilmente segni indicatori di aggressività. Ma il compito della grafologia è quello di trovare le motivazioni che hanno spinto il soggetto a trasformare l’aggressività, che può appartenere a tutti, in violenza omicida. Dall’analisi della scrittura di Raffaele Sollecito, emerge subito una natura fortemente emotiva, che non permette al soggetto di gestire e di elaborare fatti e situazioni con sufficiente padronanza, autonomia e decisionalità. L’Io fragile e insicuro, può essere facilmente plagiato da persone più forti di lui e quindi condotto a fare ciò che da solo non farebbe. La natura ipersensibile comporta una bassa soglia di tolleranza alla frustrazione per cui la responsabilità lo porta a vivere in modo ansiogeno ogni cosa. Per sconfiggere tale ansia egli è portata a vivere una realtà fittizia che sia meno frustrante per il suo temperamento. Raffaele Sollecito è persona che, di fronte a richiami di responsabilità, non sa agire in modo autonomo e maturo, poiché le scelte devono sempre essere per lui appaganti e soddisfacenti. Si tratta di un vissuto infantile, probabilmente dovuto ad atteggiamenti iperprotettivi da parte della famiglia di origine, che porta il soggetto a sfuggire dal senso del reale, rifugiandosi in un mondo di surrogati artificiali. Basta osservare il gramma scritturale di Raffaele per notare la semplicità delle lettere, con poco spazio tra un rigo e l’altro, tra le singole parole, con una pressione leggera e lettere addossate, tutti segni che denotano ipersensibilità e ansia esistenziale che stanno alla base di una personalità succube degli eventi.

Bisognoso di aiuto, quasi come un ragazzino che si senta travolto da cose più grandi di lui, egli manca di quel filtro elaborativo così necessario per discernere ciò che è bene da ciò che è male. Forse questo giovane sta vivendo in un modo fantastico la vita lasciando che le pulsioni abbiano il sopravvento, senza poter “muovere un dito” in maniera autonoma.

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