Emergenza sicurezza: Milano è un colabrodo, gli altri tribunali peggio

A Roma si entra e si esce senza controlli dal tribunale civile, a Vicenza i metal detector non esistono proprio. A Palermo gli avvocati chiedono telecamere ma "non è possibile installarle"

Emergenza sicurezza: Milano è un colabrodo, gli altri tribunali peggio

Esiste un problema: la sicurezza nei tribunali. Peccato che esista da oggi. Serviva una sparatoria con tre morti e due feriti per aprire gli occhi su una questione tanto spinosa quanto ridicola.

A Roma zero controlli

Chi vive a Roma sarà capitato, almeno una volta, al tribunale Civile. Un vespaio di avvocati, giudici, praticanti e clienti. Un porto di mare in cui, pur volendo, sarebbe difficile fare dei controlli a tappeto. Infatti, meglio tagliare la testa al toro: nessun controllo. Neanche un usciere. Si può entrare ed uscire con una facilità disarmante. I pochi uomini delle forze dell'ordine che sono chiusi negli uffici al piano terra e sembra che non escano praticamente mai da quelle stanze. Nel palazzo, infatti, non si vedono.

La presidente della sezione fallimentare, Giovanna Russo, come riporta il quotidiano Il Tempo, si è limitata a dire: "Qui la tranquillità non c’è mai. I controlli sono quelli che vedete". Inesistenti.

Stessa cosa accade al Tar, al Consiglio di Stato e al Giudice di Pace. Nessun metal detector e nessun controllo. Insomma, in tutti questi luoghi che, prima di ieri, non erano percepiti come "pericolosi", si può entrare ed uscire indisturbati. Anche armati fino ai denti. La presidente della sezione, Giovanna Russo, si è limitata a dire: «Qui la tranquillità non c’è mai. I controlli sono quelli che vedete»

Diversa la situazione al tribunale Penale, in Corte d'appello e in Cassazione. Lì i metal detector ci sono. E, quando funzionano, vengono anche utilizzati, ma non da tutti. Praticanti, avvocati e spesso clienti possono tranquillamente evitare i controlli mostrando il tesserino dell'ordine professionale. Se non è successa una tragedia come quella di Milano, è soltanto un caso fortunato. I presupposti di insicurezza generale c'erano tutti.

Vicenza: Tribunale nuovo, nessun metal detector

A Vicenza, invece, il tribunale è stato inaugurato appena due anni fa, alla fine del 2012: eppure, come denuncia oggi Il Giornale di Vicenza, nemmeno quello che dovrebbe essere un modello di modernità e sicurezza è dotato delle più elementari misure di tutela dell'incolumità dei cittadini. Nonostante il palazzo di giustizia fosse costato più di venti milioni di euro, non è mai stato dotato di bussole d'ingresso o di sistemi a controllo remoto. Stesso discorso per i metal detector e le telecamere.

A nulla sono valsi i ripetuti appelli di procuratori e presidenti del tribunale: da Roma hanno sempre risposto picche. Le risorse non si trovavano. L'unica misura di sicurezza è rappresentata dalle guardie giurate, che però non possono perquisire singolarmente ciascuna delle migliaia di persone che ogni giorno entrano in tribunale: la sola soluzione è quella dei controlli a campione.

E, beffa delle beffe, secondo il sito locale Tviweb, nel vecchio tribunale le bussole e i cassettini per riporre gli oggetti metallici all'ingresso esistevano eccome.

A Palermo installare le telecamere "non è possibile"

Proteste per l'emergenza sicurezza nei tribunali sono state espresse anche dagli operatori della giustizia di Palermo, che all'indomani della strage di Milano parlando di "ostacoli istituzionali": "Nei nostri tribunali può entrare chiunque senza essere identificato - spiega il procuratore generale Roberto Scarpinato - E ieri l'assassino ha compreso che poteva accedere senza controlli: avevo anche chiesto la sistemazione di telecamere nel palazzo di fronte al tribunale, ma il Comitato per l'ordine e la sicurezza mi ha informato che non è possibile, perchè il condominio non ha voluto fare entrare i carabinieri".

A Firenze Nardella ostenta sicurezza

Interrogato in merito alla questione-sicurezza, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha spiegato che il capoluogo toscano "non ha problemi superiori" ad altre città e ha ricordato di aver sempre trovato i metal detector all'ingresso dei tribunali fiorentini: il successore di Matteo Renzi a Palazzo Vecchio ha anzi respinto l'ipotesi, che era stata ventilata, di reintrodurre i metal detector agli ingressi del palazzo civico fiorentino.

A Bologna, invece, il presidente del Tribunale Francesco Scutellari, ha chiesto maggiori fondi da parte del governo: "Ovviamente abbiamo bisogno di fondi da parte del ministero, fondi che al momento non ci sono, non sono stati messi a nostra disposizione".

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