Erri De Luca non molla e rilancia. Lo scrittore caro alla sinistra torna a difendere i No Tav e si dice addirittura disposto a finire in galera pur di sabotare l'Alta velocità.
"Se mi condannano per istigazione alla violenza non farò ricorso in appello. Se dovrò farmi la galera per avere espresso una opinione, allora la farò", spiega De Luca. L'intera vicenda nasce a settembre, quando lo scrittore dichiarò, in un'intervista all'Huffington Post, che la Tav andava sabotata. Le sue parole suscitarono un vespaio di polemiche e la Procura di Torino aprì un fascicolo per istigazione a delinquere, reato punibile con una pena fino a cinque anni di reclusione.
Oggi, sempre parlando con l'Huffington Post, De Luca rivendica le proprie parole e torna a ribadire la propria opposizione, nettissima, alla realizzazione della ferrovia ad altà velocità: "Che la Tav debba essere sabotata perché inutile e nociva è un mio pensiero che continuerò a ripetere. Invece di "sabotata" potrei dire bloccata o impedita, quello è il concetto - spiega lo scrittore - Mi contestano il reato di istigazione alla violenza (istigazione a delinquere, ndr), ma è chiaro che mi processeranno per avere espresso una opinione."
De Luca afferma che i magistrati di Torino sono diventati "partigiani dell'opera" e "guardiani del cantiere", attuando una "repressione di massa" nei confronti di un intero movimento.
Le parole più dolci le riserva invece per Papa Francesco: "Il suo arrivo è una buona notizia, e viste le condizioni della sinistra al governo direi che finalmente gli operai hanno trovato un santo a cui votarsi."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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