Espulso reclutatore dell'Isis. Ma il giudice lo aveva scarcerato

Alban Elezi era stato arrestato con l'accusa di essere il reclutatore dell'Isis. Dopo la scarcerazione, il prefetto ha ordinato l'espulsione

Espulso reclutatore dell'Isis. Ma il giudice lo aveva scarcerato

La Digos ne era certa, tanto da far richiedere al Gip un mandato di cattura internazionale per Alban Elezi, ritenuto dagli investigatori un reclutatore dell'Isis operante nella provincia di Brescia. Per la sua "pericolosità sociale", nonostante il tribunale del Riesame ne avesse ordinato la scarcerazione, la prefettura di Brescia ha emesso l'atto di espulsione di Alban Elezi, considerato il reclutatore dell'Isis in Italia.

La vicenda nase con l'indagine "Balcan" condotta dalla Digos di Brescia che riteneva Elezi una delle menti dell'organizzazione accusata di reclutare terroristi per l'Isis. In partocolare, Elezi era stato accusato di arruolare un giovane tunisino naturalizzato italiano, e ora sotto osservanza speciale da parte del tribunale di Como. Non solo. Perché Elezi è ritenuto anche il responsabile della radicalizzazione di Anas El Abboubi, il marocchino di Vobarbo andato in Siria a combattere nelle fila dello Stato Islamico. El Abboubi era stato arrestato nel 2013, ma il tribunale del Riesame di Brescia aveva deciso di scarcerarlo. Tornato libero, è andato a combattere con i tagliagole.

Una svista, quella del tribunale del Riesame, che lascia qualche ombra anche sulla vicenda di Alban Elezi. L'albanese, infatti, è stato arrestato in Albania lo scorso 25 marzo ed estradato in Italia dove è rimasto recluso nel carcere di Rebibbia a Roma prima e in quelli di Brescia poi. Nonostante le inchieste della Digos, lo stesso tribunale del Riesame ha pensato di rimetterlo in libertà. Mancavano gli indizi sufficienti a trattenerlo dietro le sbarre, ha sostenuto il giudice. Un soggetto però pericoloso, che non poteva essere lasciato circolare liberamente in Italia e nell'area Schengen.

Così il prefetto di Brescia ne ha ordinato l'espulsione e stamattina l'uomo è stat accompagnato all'aeroporto. Ad attenderlo all'arrivo a Tirana l'antiterrorismo albanese.

Per lui, ora, vige il divieto di rientrare in Europa per i prossimi cinque anni.

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