Ricavi dirottati in Lussemburgo grazie a una società controllata. Così McDonald's, secondo la denuncia di alcuni sindacati e di una organizzazione benefica, sarebbe riuscita a non versare un miliardo di euro in tasse tra il 2009 e il 2013.
È un lungo rapporto, intitolato "Unhappy meal" e realizzato da European Federation of Public Service Unions e The Service Employees International Union, insieme a War on Want, a sostenere che su un volume di vendite da 3,7 miliardi di euro, la catena di fast food avrebbe versato solamente 16 milioni di euro in tasse, in ristoranti che vanno dalla Svizzera alla Germania, ma che includerebbero anche l'Italia.
McDonald's si sarebbe servita di una minuscola filiale in Lussemburgo, utilizzando un sistema di pagamenti di royalties incrociati intra-gruppo. La struttura ha soltanto 13 dipendenti e qui sono stati registrati profitti per 3,7 miliardi, su cui sono state pagate tasse con un'aliquota sotto allo 0,45%.
Le associazioni chiedono ora alla Commissione europea e alle autorità nazionale di analizzare nel dettaglio i fatti e di prendere i provvedimenti necessari.
"È vergognoso vedere che una compagnia europea multimiliardaria, che già paga bassi salari alla sua forza lavoro - hanno detto i sindacati -, cerca pure di evitare le sue responsabilità di pagare un’equa parte delle tasse più
che necessarie per finanziare i servizi pubblici sui quali contiamo tutti".McDonald's Italia si è smarcata dalle accuse, sostenendo di non "avere mai avuto rapporti finanziari con alcuna società operante in Lussemburgo".
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