Dall'opposizione hanno definito la proposta «anti-italiana», «assurda» e «indegna di un Paese civile». Non cicapita spesso, ma viene da sottoscrivere ogni singola parola. Preferiamo però utilizzarne un'altra per definire gli emendamenti del leghista Claudio Borghi contro l'obbligatorietà dei vaccini a scuola, ovvero quella usata dal suo collega di maggioranza Maurizio Lupi: una «sciocchezza». Della quale non si sentiva davvero la mancanza.
Pensavamo che l'epoca surreale dei tribuni terrapiattisti che blaterano di vaccini killer come hanno fatto per anni con le scie chimiche si fosse chiusa con l'uscita dalla pandemia, tra l'altro avvenuta proprio grazie ai sieri. E che con questa incontestabile verità (o ancora qualcuno pensa che il Covid abbia smesso di mietere vittime perché Big Pharma ha deciso così?) avessimo messo una pietra sopra anche a certe umilianti pagine parlamentari. Quelle scritte da certi politici che per rincorrere il consenso delle frange No Vax hanno propalato minoritari pareri pseudo-scientifici per dimostrare i danni dei vaccini e per reclamare la «libertà di scelta», in barba al buon senso e al destino dei bambini immunodepressi che solo una protezione di massa può difendere.
Pensavamo inoltre che le responsabilità di governo imponessero a tutti i rappresentanti dei partiti di maggioranza il dovere di pensare prima di proporre emendamenti non condivisi e provocatori, che espongono l'esecutivo ad accuse di sconsideratezza che non merita. Per fortuna - se conosciamo la serietà della premier, di Forza Italia che ha già preso le distanze, e anche del resto della Lega - gli emendamenti verranno bocciati e la legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale rimarrà serenamente in vigore.
Rimarrà meno serenamente in bocca invece un sapore amaro di delusione per dover di nuovo leggere sproloqui del genere. Scrive l'onorevole Borghi che «l'obbligo vaccinale genera solo rabbia e violenza». Violenza no, ma una certa rabbia sono proprio queste fesserie a generarla.
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