Ex Ilva, Regione Puglia e sindaco di Taranto al fianco dell'indotto

Questa mattina un incontro tra le aziende dell'appalto-indotto dello stabilimento siderurgico e le istituzioni: "d'ora in avanti sarà fronte comune"

Ex Ilva, Regione Puglia e sindaco di Taranto al fianco dell'indotto

Le aziende dell’indotto in riunione da questa mattina con il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, il presidente della camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli ed il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. La situazione è tesa. La stampa viene lasciata fuori: “non potete ascoltare”. Dal corridoio si sentono le grida dei titolari delle aziende dell’appalto-indotto dello stabilimento siderurgico. Presenti anche gli autotrasportatori.

Il presidente Emiliano ha telefonato a Lucia Morselli, l’amministratore delegato di Arcelor Mittal. È stato concordato un incontro per domani mattina. "Non ci fidiamo più di Mittal" dichiarano a margine dell'incontro Emiliano e Melucci. "L'azienda non ha pagato ancora nessuno dell'appalto-indotto" ha specificato Marinaro. Una cosa è certa, d'ora in avanti la Regione Puglia, il Comune di Taranto e l'associazione degli industriali di Taranto faranno un fronte unico al fianco di chi lavora all'interno dello stabilimento siderurgico.

Provano a fare stamattina il punto della situazione le istituzioni e gli imprenditori, ma i conti non tornano: non ci sono i soldi. Il tema all'ordine del giorno resta immutato: il pagamento in tempi rapidi delle fatture scadute, corrispondenti a forniture e prestazioni svolte.

Emiliano lunedì scorso, alle 7, era stato al presidio di protesta della portineria D dell'acciaieria e giorni fa ha incontrato a Bari l'amministratore delegato di ArcelorMittal, Lucia Morselli, che gli aveva assicurato l'avvio del pagamento all'indotto-appalto, ma così non è stato. L'annuncio di ieri sera, da parte di fonti vicine ad ArcelorMittal, secondo cui l'azienda dell'acciaio pagherà il 2 dicembre - come promesso il 19 novembre scorso - il 60 per cento delle fatture scadute per i lavori effettuati, non è stato accolto bene dagli imprenditori che avanzano i crediti maturati. Per loro, non è una buona notizia, ma a parte tutto, in realtà, non c’è nessuna certezza in merito. “Dobbiamo far capire a loro che possiamo chiudere quando vogliamo” si sente gridare all'indirizzo del presidente di Confindustria Taranto.

Ad ascoltarlo gli imprenditori delle aziende dell'appalto e gli autotrasportatori che continueranno il presidio permanente davanti alla portineria C dello stabilimento ex Ilva finché

non avranno la certezza dei pagamenti. Non verrà bloccato l'ingresso di tutte le materie prime necessarie per la produzione, ma verranno fatte passare, all'interno dello stabilimento, solo le merci strettamente necessarie.

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