Expo, ora la Sicilia ritratta: "Non lasceremo. I problemi si risolvono"

Problemi per il padiglione dei Paesi mediterranei dal giorno dell'inaugurazione. Ed è scontro in Regione

Expo, ora la Sicilia ritratta: "Non lasceremo. I problemi si risolvono"

Il progetto del cluster Bio-Mediterraneo dell'Expo di Milano ha più di un problema. Abbastanza da far pensare che la Regione siciliana volesse sospendere la sua partecipazione, rinunciando al ruolo di coordinatore degli undici Paesi impegnati.

A scriverlo, ieri, era stato il dorso di Palermo di Repubblica, anticipando una note del dirigente siciliano del cluster, Dario Cartabellotta, che accusava: "I problemi segnalati a partire dal giorno dell'inaugurazione non consentono la regolare realizzazione del palinsesto", aggiungendo che in tendeva sospendere le attività fino a che non fosse possibile risolvere i problemi.

Le richieste dei Paesi mediterranei? Risolvere i problemi della zona palco, dove l'acqua rischia di bagnare le attrezzature, dagli impianti di amplificazione ai banchi per lo show-cooking, attrezzandola con una copertura. Aggiungere la segnaletica esterna che manca e che di certo non invoglia i visitatori a entrare. Pulire gli spazi comuni e risolvere l'ulteriore cruccio della mancanza di connessione.

Una nota a cui l'assessore all'Agricoltura siciliano, Nino Caleca, aveva risposto parlando di un provvedimento "non concordato né con il presidente della Regione, né con me e neppure con il coordinatore del comitato di controllo".

Questa mattina ha ritrattato ance Cartabellotta, sostenendo

che le difficoltà "sono in corso di soluzione" e aggiungendo che "non è assolutamente vero che la Sicilia è pronta a lasciare Expo" e che le attività del cluster inizieranno "quando sarà pronto il padiglione del Libano".

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