La morte del nigeriano Emmanuel Chidi Namdi ha colpito molto l'opinione pubblica. Nonostante ancora la dinamica della colluttazione con Mancini non sia del tutto chiara, a Fermo il luogo della morte del nigeriano è diventato una sorta di memoriale a cielo aperti. Lì in tanti hanno posato un mazzo di fiori, cartelli e scritte per esprimere vicinanza alla famiglia dell'immigrato. Ma il caso di Fermo è arrivato negli stessi giorni in cui negli Stati Uniti è scattata una nuova guerra tra razze che ha riportato gli States indietro nel tempo di qualche decennio.
I fatti di Dallas, dove cinque poliziotti sono stati uccisi da un cecchino di colore, hanno scatenato una campagna contro il razzismo sui social raccolta dall'hashtag #blackslivesmatter, ovvero "la vita degli uomini neri è importante". E così quella scritta è arrivata anche in Italia. Qualcuno l'ha scritta sul marciapiede dove è morto il nigeriano. Intanto, nell'ambito dell'inchiesta, Amedeo Mancini, l'ultrà accusato di omicidio avrebbe confermato agli inquirenti di aver insultato i nigeriani: "Sì, li ho insultati perché erano di colore ma pensavano stessero rubando una macchina. Sono fascista? Non sono politicizzato, sono un po’ di destra, un po’ di sinistra, ma i fascisti hanno fatto delle cose buone come le bonifiche.
Non volevo ammazzarlo, ma è lui, con l’amico e la moglie che è venuto contro di me. Io ho solo reagito", ha affermato parlando con i pm. Adesso bisogna attendere i risultati definitivi dell'autopsia per capire cosa sia successo davvero a Fermo.
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