Il figlio di Riina: "Mio papà famoso all'estero"

Il figlio di Totò Riina si compiace, su Facebook, dopo aver visto pubblicata una grande foto di suo padre appesa al muro di un ristorante di Tenerife

Il figlio di Riina: "Mio papà famoso all'estero"

Che un figlio sia orgoglioso del proprio padre è sicuramente una cosa bella. Lo è un po' meno se il padre in questione è stato condannato a svariati ergastoli per omicidio e gravi reati di mafia. "Alcuni miei grandi amici della Romania - scrive Salvo Riina su Facebook -si sono trovati in questo ristorante e guarda guarda che fotografia c’era nella parete, assieme ad altri personaggi italiani famosi nel mondo... Grazie amici miei". Il figlio del padrino di Cosa nostra è rimasto contento per aver visto una grande foto del padre appesa al muro del "Restaurante Martini di Tenerife, insieme a quella degli azzurri che esultano per la conquista della Coppa del Mondo e di Roberto Baggio. Quasi 200 tra like e cuoricini lasciano commenti soddisfatti: "Anch’io a casa ho la foto di tuo padre e di tutti i componenti della tua famiglia", "Grande u zu Totuccio", "Numero 1 al mondo".

Riina jr approfitta della situazione per sponsorizzare il suo libro "Riina family life" e posta foto: "Ecco le mie copie bulgare in casa". E aggiunge: "Consegnate e spedite ai miei fans, grazie". Fa sapere che le vendite procedono su ebay oltre che su Fb: anche vendite all’asta di copie autografate "per il regalo al detenuto cui avevo dedicato l’asta", "per aiutare un detenuto a potersi acquistare qualcosa, tipo abbigliamento sportivo per alleviare la sua sofferenza in un luogo che davvero solo chi c’è stato può capire".

Questi atteggiamenti secondo la Procura di Palermo testimoniano la pericolosità sociale di Salvo Riina, ritenuto ancora capace di esercitare una certa influenza. Proprio per questa ragione il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha respinto la richiesta del figlio del boss di revoca della sorveglianza speciale, confermando l’obbligo di risiedere a Padova, dove, da quando è stato scarcerato per associazione mafiosa, lavora in una cooperativa sociale che assiste famiglie indigenti.

Dei giorni scorsi il caso

della sorella Lucia che aveva chiesto il bonus bebè in relazione a un presunto stato di difficoltà economica della figlia del "capo dei capi": la commissione prefettizia di Corleone aveva respinto la domanda.

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