Così parlava Riina Jr. su Falcone e Borsellino: "Si decise di abbatterli"

Negava di sapere delle bombe di Cosa Nostra. Ma un'intercettazione lo smentisce

Così parlava Riina Jr. su Falcone e Borsellino: "Si decise di abbatterli"

"Ho rispetto sempre per i morti, tutti". Queste, e altre, le parole che Salvatore Giuseppe Riina, figlio del boss Totò, ha pronunciato pochi giorni fa nello studio di Bruno Vespa, durante un'intervista a Porta a porta che molto fa ancora discutere.

Le frasi di Riina Jr. e l'opportunità di quell'intervista hanno scatenato un polverone, e ora c'è un'intercettazione vecchia di anni, pubblicata da Repubblica.it, che rimette la vicenda al centro della cronaca. Perché in quella registrazione c'è la voce del figlio del boss mentre si chiede perché mettano "ancora i fiori a 'stu cosu", mentre passa di fronte al momumento dedicato a Giovanni Falcone e alla sua scorta sull'A29.

La telefonata pubblicata dal quotidiano vede Riina da un lato del filo e dall'altro un amico e contiene parole pesanti, che tutto sembrano dire tranne che non sapesse nulla della stagione

delle bombe di Cosa Nostra. "Un colonnello deve pigliare una decisione - si sente dire a Salvatore Giuseppe, parlando del padre -. E la decisione fu quella: abbattiamoli". A finire "abbattuti" furono Falcone e Borsellino.

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