Il governo inglese com'è noto ha allentato le restrizioni anti Covid, e questo si è tradotto, giocoforza, anche con l'ampliamento del numero di tifosi ammessi sugli spalti. Ieri per Italia-Spagna il numero di spettatori ammessi era stato ampliato a 60mila, contro i 20mila di Italia-Austria. Qualcuno evidenzia i rischi che un grande evento come la finale possa trasformarsi in maxi diffusore di contagi. Il ministro britannico per le Attività produttive, Kwasi Kwarteng, intervistato dalla radio Lbc per la prima volta ha detto che "se ci sono migliaia di persone in un solo posto, il rischio c'è", assicurando però che il governo britannico "sta gestendo i rischi, sono fiducioso che non ci sarà un grande focolaio, ma allo stato attuale non possiamo garantirlo".
Dopo un anno e mezzo di restrizioni causa Covid è tanta la voglia di tornare alla vita normale. Dunque se i contagi sono relativamente bassi e si entra allo stadio solo se vaccinati, non si vede perché non si debbano allentare i limiti. I rischi ci sono, considerando le famigerate varianti, ma si tratta di "rischi calcolati", come si dice in gergo. Insomma, la paura non può e non deve bloccarci tutti in casa, come avvenuto l'anno scorso. Passi avanti importanti sono stati fatti ed è giusto e doveroso beneficiarne.
Intanto si moltiplicano anche i maxischermi nelle città, per dare modo agli appassionati di seguire le ultime partite degli Europei
all'aperto, condividendo momenti di divertimento e di gioia. Anche in questo caso occorrono alcune precauzioni, però è bello poter tornare a vivere la socialità in questo modo, tenuto conto di tutto quello che abbiamo sofferto.
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