Sopra tutti, come sempre. L'idea che l'Europa sia uguale per tutti è una solenne falsità. Non è da tempo un'unione di Stati sovrani legati dal libero scambio e da norme comuni per il benessere di tutti. L'Europa è la Germania e se qualcuno avesse ancora dei dubbi basta ascoltare cosa risponde ai vertici di Bruxelles Wolfgang Schaeuble, arcigno ministro delle finanze tedesche. La commissione Ue ci invia raccomandazioni, consigli e critiche sui conti? Forse ha sbagliato indirizzo. Pensi piuttosto a controllare i bilanci di altri Paesi. Non fa nomi ma il riferimento all'Italia è sottinteso. La sintesi è che Berlino non si processa, non si discute, non ha bisogno di controlli, perché la Germania fa sempre il proprio dovere. È rigorosa. È perfetta. È eticamente superiore. Ricorda qualcuno? Non una nazione, ma certi personaggi eterni della cultura politica italiana: il Pd e l'oligarchia della sinistra malata di moralismo. La Germania come Renzi e i suoi compagni radical chic. Sembra un paradosso, ma la sindrome è la stessa. Indignati e permalosi.
I tedeschi da parecchi anni, e in modo sempre crescente, mostrano i sintomi e i segni di quello che può essere definito un complesso di superiorità. Una deriva che in Italia conosciamo bene, perché ha le stesse radici caratteriali della sinistra italiana. Il principio è quello della questione morale: noi siamo diversi. Non possiamo essere giudicati o criticati. I furbi, i cattivi, gli indegni, quelli per cui vale il principio di colpevolezza sono sempre gli altri. Come ci sono umani e superumani al di sopra di ogni sospetto, ci sono Stati e Superstati che non possono essere confusi con la marmaglia di sciagurate genti mediterranee che per anni hanno vissuto al di là dei propri mezzi, sperperando soldi pubblici senza pagare dazio. Non importa che la Germania abbia sfruttato l'Europa per i propri interessi, per consolidare le esportazioni, per conquistare quote di mercato. Non importa che abbia calpestato la Grecia con uno strozzinaggio senza pietà. Non importa che proprio l'austerità tedesca abbia ucciso il sogno europeo dei padri fondatori.
La democrazia di questi tempi non gode di grande fortuna. È il tempo di oligarchie che ripudiano il principio del voto per tutti. Lo stesso discorso vale per l'Europa.
Non è tempo di sogni e di popoli che si riconoscono in una grande federazione tra eguali. C'è la Germania e i suoi satelliti. Come in Italia c'è Renzi e i suoi sudditi. In entrambi i casi o abbozzi o sei fuori. Con una differenza però: la Germania cresce, l'Italia no.
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