Finto reparto Covid a Subiaco. E i morti spariscono dal bollettino

Reparto Covid viene allestito nel reparto di chirurgia, ma non risulta nell'elenco regionale. E i 4 anziani morti sfuggono anche al bollettino

Finto reparto Covid a Subiaco. E i morti spariscono dal bollettino

Il reparto Covid non risulta, ma i morti ci sono eccome. Succede all'ospedale di Subiaco. Una 75 enne il primo novembre, un 87enne venerdì 13 e un uomo e una donna, rispettivamente di 83 e 92 anni, lunedì 16. Tutti ricoverati per coronavirus sono deceduti all'interno del reparto di Chiurgia dell'ospedale del paese. Peccato che quel reparto, come riporta Il Tempo, nell'ordinanza regionale sulla rete Covid non risulti. Non solo. Le età delle vittime non trovano riscontro fra quelle indicate nei dati anagrafici dei morti Covid citati nei bollettini quotidiani della Regione.

Il reparto Covid fantasma e i morti spariti dal bollettino

I pazienti ricoverati ci sono rimasti oltre 10 giorni. Ma del reparto Covid allestito nell'ospedale di Subiaco non c'è alcuna traccia ufficiale. Non sono stati trasferiti in un Covid hospital, né sono stati trattati in un reparto di terapia intensiva. Sì, perché lì è stato chiuso nel maggio 2015. Sono morti in quel reparto, ma le loro età non trovano riscontro nel bollettino regionale. Ma i morti ci sono. Della seconda vittima, un uomo di 87 anni, ne ha dato comunicazione anche il sindaco di Subiaco, Francesco Pelliccia: "Purtroppo dobbiamo constatare il primo deceduto presso l’ospedale di Subiaco, causa Covid". Ma l'età dell'uomo però non compare né nel bollettino di quel giorno, né in quelli a seguire: "Nell’Asl Roma 5 - si legge nel bollettino del 13 - si registra un decesso di 89 anni con patologie". Poi, lunedì 16 novembre, muoiono altre due persone, ma neanche le loro età, 83 e 92 anni, risultano nel relativo bollettino.

Dall'Asl stanziati 46mila per il reparto fantasma

Eppure l'apertura del reparto Covid era stata annunciata il primo novembre scorso anche dal sindaco: "In tutti gli ospedali dell’Asl Roma 5 è stato allestito un reparto Covid (non più una semplice area di isolamento prima del trasferimento in ospedali specializzati ma un vero e proprio reparto di cura) trasformando temporaneamente altri reparti. Nell’ospedale di Subiaco il reparto Covid, affidato alla medicina, avrà 10 posti letto, in luogo del reparto di chirurgia". Nell'ordinanza regionale, però, per l'ospedale di Subiaco figurano solo "2 posti letto" Covid e non sono nel reparto di chirurgia, ma a ridosso del pronto soccorso. E la stessa Asl Roma 5 nella delibera del 1° ottobre scorso ha autorizzato i lavori d’adeguamento per 46 mila euro. Al perché non ci sia una corrispondenza tra delibera e realtà e al perché nessuno abbia controllato l'effettiva realizzazzione dei lavori l'Asl deve ancora rispondere. Ma in quanto ai morti Covid spariti dal bollettino dall'autorità locale fanno sapere che "la direzione sanitaria sta procedendo a verifiche per appurare un eventuale disallineamento". Anche se ancora tace su chi ha autorizzato i 10 letti Covid e perché i 4 pazienti non sono stati trasferiti in un Covid hospital, dato che in quello di Subiaco, terapie intensive, pneumologi e infettivologi non ci sono.

L'interrogazione dei consiglieri regionali di FdI

E il caso del "finto" reparto Covid finisce anche nel mirino di un'interrogazione proposta da due consiglieri regionali di FdI Chiara Colosimo e Giancarlo Righini. Chiamati in causa direttamente il presidente della Giunta della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria , Alessio D’Amato.

"Per sapere se corrisponde a verità quanto dichiarato dal sindaco di Subiaco, e riportato sul sito istituzionale del Comune sublacense, sul fatto che nell’ospedale di Subiaco il reparto Covid affidato alla Medicina prevede 10 posti letto, in luogo del reparto di chirurgia; Per sapere, di conseguenza, chi ha autorizzato l’allestimento del reparto Covid in luogo del reparto di chirurgia visto che la suddetta indicazione non risulta presente nell’Ordinanza regionale della rete-Covid; Per conoscere i motivi che hanno spinto la Asl a non trasferire in un Covid-Hospital i quattro degenti positivi al coronavirus poi deceduti, visto che l’Ospedale di Subiaco non ha né una terapia intensiva, né pneumologi e infettivologi; Per sapere, con esattezza, il numero dei decessi all’interno della Asl Roma 5 e conoscere i motivi per cui non c’è riscontro dei pazienti deceduti all’Angelucci di Subiaco nel bollettino quotidiano della Regione".

Interrogazione consiglieri FdI

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica