Sesto fiorentino, in attesa della moschea apre centro preghiere per musulmani

Ieri i festeggiamenti per l’inaugurazione del centro di preghiere per l’associazione islamica di Sesto Fiorentino, in attesa della moschea. Fra gli ospiti anche il sindaco Lorenzo Falchi: “La Costituzione riconosce la libertà, a ognuno, di professare la propria fede religiosa”

Sesto fiorentino, in attesa della moschea apre centro preghiere per musulmani

A Sesto Fiorentino (Firenze), la comunità musulmana ha ottenuto il suo personale centro di preghiera e nella giornata di ieri si sono tenuti i festeggiamenti con tanto di tè alla menta servito agli invitati.

Non si tratta di una moschea, per quella ci sarà ancora un po’ da aspettare. Sul progetto è stata già apposta la firma, ma per adesso tutto rimane fermo.

Fino ad oggi l’associazione islamica della zona, fondata circa tre anni fa, aveva dovuto rivolgersi ad altri enti per ottenere di volta in volta dei locali dove riunirsi per pregare. Una condizione instabile prima o poi destinata a finire.

Ecco dunque l’inaugurazione del centro di preghiere sito in via Leopardi, nella cosidetta zona Neto. Grazie ai fondi raccolti dalle donazioni, all’interno del centro si terranno corsi di arabo ed incontri culturali aperti a tutti. Ci sarà poi uno spazio dedicato alle preghiere rigorosamente suddiviso affinché le donne possano assistere alle cerimonie in un luogo separato dagli uomini.

A poco sono valse le iniziative dei principali esponenti politici di destra del comune in provincia di Firenze. La comunità islamica di Sesto (un centinaio di persone) ha avuto il suo spazio, in attesa del luogo di culto vero e proprio. All’inaugurazione di domenica hanno partecipato diverse realtà politiche, intellettuali e religiose. Tra questi il primo cittadino Lorenzo Falchi e l’assessore alle politiche sociali, il presidente del Centro Civico 2, Monica Barducci, ed il presidente della Federazione islamica, Abdelillah Balboula. Fra gli ospiti anche il presidente dell’associazione donne del Maghreb, Aouatif Mazigh.

Al termine della presentazione, il sindaco di Sinistra Italiana è parso ottimista. “L’invito che ho fatto all’associazione, e che è stato subito accolto, è stato quello di tenere le porte aperte ed essere un luogo di contaminazione di culture diverse.”, ha dichiarato, come riportato da “La Nazione”. “Personalmente sono ateo, ma sono fedele a quello che dice la Costituzione che riconosce la libertà, a ognuno, di professare la propria fede religiosa”.

Il presidente dell’associazione islamica Abdelillah El Khayyri, in effetti, sembra aver voluto dare conferma alle parole del primo cittadino. Dopo aver recitato qualche verso del Corano, ha immediatamente chiarito che il centro restarà aperto a tutti, anche ad i non musulmani.

“Le nostre porte sono aperte a tutti.

Anzi, ci piacerebbe che le persone venissero qui per conoscere la nostra cultura e per uno scambio. Noi abitiamo qui, lavoriamo e paghiamo le tasse, siamo parte di questa società e vorremmo dare un contributo non solo economico ma anche culturale”.

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