Firenze, case popolari solo agli stranieri

Nelle graduatorie del comune di Firenze nelle prime 30 posizioni, quelle dove sono inseriti i nomi delle famiglie con punteggi più alti e che per prime otterrano la casa popolare, solo 3 sono italiane.

Firenze, case popolari solo agli stranieri

L’emergenza abitativa in Toscana è da sempre un problema. Alla luce del sole. Ora, nelle più recenti graduatorie del comune di Firenze, i dati evidenti preoccupano i cittadini. Nelle prime 30 posizioni, quelle dove sono inseriti i nomi delle famiglie con punteggi più alti e che per prime otterrano la casa popolare, solo 3 sono italiane. Per il resto gli alloggi andranno esclusivamente a cittadini di nazionalità straniera.

Scorrendo la lista verso gli ultimi posti il trend non cambia. Gli immigrati sono in netta maggioranza. Nei primi 50 posti si contano soltanto 18 italiani. Che crescono a 37 se si considerano le prime 100 posizioni. Di fatto però, i criteri per ottenere i punteggi in graduatoria sono chiari e vanno rispettati. Gli stranieri presentano evidentemente al Comune situazioni di maggiore gravità rispetto ai concittadini italiani e l’alto numero di figli dato da un fattore culturale, oltre alla mancanza di un impiego spesso fanno il loro gioco. Tutto normale. Se non fosse che, all’interno dei palazzi popolari, sono sempre di più gli immigrati che tentano di mettere radici in Italia senza rispettare le regole del buonsenso e della convivenza.

Nei quartieri di Firenze, la situazione negli ultimi anni è nettamente peggiorata. La fiumana di migranti arrivati dalle coste libiche e approdati in terra tricolore ha portato un incremento di stranieri molto elevato. Una volta arrivati nel " Bel Paese" e ottenuti i documenti necessari a rimanerci, dopo cinque anni tutti hanno accesso alle graduatorie per la casa. Ma una volta ottenuto un tetto sotto il quale poter vivere, spesso e volentieri, gli stranieri non si adattano agli obblighi da rispettare. “Qui in tantissimi non pagano niente da anni e a rimetterci siamo sempre noi, che da quarant’anni viviamo qui e lavoriamo ogni giorno per poter far fronte alle spese”. Confessa Nadia, che da quarant’anni abita all’interno di un grande palazzo all’Isolotto, un quartiere fiorentino a pochi passi chilometri dal centro.

“Litigano tra di loro. Vivono in 15 in un’unica casa. Sporcano ovunque. É diventata una situazione insostenibile”, conferma l’amica Sonia. Anche lei, residente allo stesso civico da molti anni. Le famiglie hanno chiamato più volte la polizia, ma nessuno è mai riuscito a risolvere la situazione. Almeno non per i vandali. Che, nell’ultimo periodo, sono stati accusati anche di furto. “Hanno spaccato i cancelli. Qui sono spariti motorini. Di tutto…e prima queste cose non succedevano”. I condomini ci raccontano persino che visti i mancati pagamenti di una famiglia marocchina, il comune ne aveva predisposto lo sfratto. Ma neanche questo è servito a mandare via i disobbedienti, che ancora vivono tranquilli in un alloggio al terzo piano della palazzina. Eppure, per la signora Maria le autorità sono state meno magnanime. “Le hanno fatto trovare il portone blindato. Era vent’anni che viveva lì, ma le hanno detto che non ha più i requisiti e da un giorno all’altro si è ritrovata in strada. A 75 anni.” Racconta ancora Sonia. Due pesi e due misure.

E persino le denunce continue sembrano non essere la strada giusta per gli italiani costretti a vivere ostaggio dei nuovi inquilini stranieri. “Fanno le corse con le macchine nel parcheggio alle 2 di notte. Si sentono sfrecciare. Sono cinque anni che non dormiamo più.

Ma la gente ha paura a denunciare perché loro ti minacciano. Ti fanno i dispetti: macchine rigate, moto scassate…viviamo così.” E la situazione sembra destinata a peggiorare. Almeno a giudicare dalle graduatorie di Palazzo Vecchio.

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