Fisco, la guida sulla casa

Come affittare un appartamento, quanto pagare e come beneficiare delle detrazioni fiscali. Ecco le istruzioni per evitare che il Fisco venga a sanzionare

Fisco, la guida sulla casa

Districarsi nel fitto ginepraio del fisco è impresa ardua. I cittadini lo sanno, e, a quanto pare, se n'è accorto anche il neo direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Ecco dunque che sul sito dell'agenzia che dirige arriva un vademecum sulla casa. Venti paragrafi che spiegano come affittare un appartamento, quanto pagare e come beneficiare delle detrazioni fiscali. Una serie di istruzioni per evitare che il Fisco venga a mettere il naso e a sanzionare.

Pagare le imposte

"Non è più necessario recarsi agli sportelli delle Entrate, né in banca o in un ufficio postale per il pagamento delle imposte", si legge sul vademecum. Basta avere un pc e "si può fare tutto agevolmente da casa". Naturalmente, per usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario registrare il contratto di locazione.

Senza cedolare

Questo tipo di contratto prevede un’imposta sostitutiva del 21% del canone pattuito e si può scegliere "quando non è possibile (o non si desidera) scegliere il regime fiscale della cedolare secca". Si deve pagare pure l'imposta di registro (2% del canone annuo, moltiplicato per le annualità previste), l’imposta di bollo (per ogni copia da registrare, a 16 euro ogni 4 facciate scritte o comunque ogni 100 righe). In caso di contratto pluriennale si può pagare l’imposta di registro per l’intera durata del contratto (2% del corrispettivo complessivo, comunque non inferiore a 67 euro). E facendo così si ha diritto a "usufruire di una detrazione dall’imposta dovuta, in misura percentuale, pari alla metà del tasso di interesse legale, l’1% dal 1 gennaio 2014) moltiplicato per le annualità.

Cedolare secca

Tale tipo di contratto contempla un’imposta fissa (non si pagano Irpef, addizionali, imposta di registro e bollo), tuttavia chi affitta rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone (incluso quello per adeguamento Istat). Si paga dunque un forfait (il 10% del canone annuo fino al 2017, poi il 15% dal 2018) e "resta l’obbligo di versare l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione".

Sanzioni e ritardi

Occhio a non rispettare le regole. Se non registrate il contratto, è prevista una sanzione dal 200% al 400% della differenza tra l’imposta di registro. Se, oltre a non registrare il contratto, non dichiarate neanche il canone si applica "la sanzione nella misura dal 240 al 480% dell’imposta dovuta, con un minimo di 516 euro". Se invece portate in dichiarazione dei redditi solo una parte di quanto incassato "si applica la sanzione nella misura dal 200 al 400 per cento dell’imposta dovuta".

Detrazioni fiscali

538em;">Sono previste per chi ha un reddito tra i 15mila e i 31mila euro lordi, ma anche per i giovani in affitto (tra i 20 e i 30 anni), per chi è stato trasferito per lavoro (ma sempre con un limite di reddito di 30mila euro), e per gli studenti fuori sede (il 19% di 2.633 euro). Tuttavia lo sconto non può superare i 991 euro l’anno.

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