Ha preso il via il progetto della Flai Cgil di Foggia "Senza Caronte" per garantire il trasporto pubblico ai lavoratori stranieri che sono occupati nelle aziende agricole in modo da sottrarli alla possibile azione dei caporali. Ma non solo. L'iniziativa nasce dopo i due casi di sassaiola avvenuti negli ultimi giorni nelle campagne di Foggia. In tutto cinque immigrati sono stati colpiti da alcuni sassi lanciati dalle auto in corsa mentre si recavano nei campi per lavorare. Quarantacinque lavoratori ora possono utilizzare il servizio dei trasporti pubblici messi a disposizione dalla Provincia di Foggia. Circa la metà di questi braccianti vive nella baraccopoli di Borgo Mezzanone (tra Manfredonia e Foggia) e l'altra metà a "Casa Sankara", una cittadella di prefabbricati a San Severo (sempre nel Foggiano) dove oggi la Regione Puglia ha inaugurato la Foresteria. Tutti i lavoratori erano dotati dei dispositivi di sicurezza forniti dalla Ciala Ebat, l'ente bilaterale agricolo della Provincia di Foggia. I lavoratori si sono recati presso due aziende di Poggio Imperiale, in provincia di Foggia, che sono state pioniere di questa sperimentazione adottata in funzione anti-caporalato.
"Il progetto è finalizzato fondamentalmente a spingere l'incontro tra domanda ed offerta nei luoghi deputati e cioè nei centri per l'impiego - spiega il segretario generale della Flai Cgil Daniele Iacovelli - e fornire strumenti esistenti per permettere all'azienda di ottimizzare quei processi burocratici che pesano nell'organizzazione del lavoro. Un processo complicato e lungo che grazie alla messa a disposizione da parte della Regione Puglia e della Provincia di Foggia dei trasporti e con le nuove Foresterie, potrà nel tempo strutturarsi e diventare un'importante alternativa".
In questo modo si possono evitare anche le tragedie come quella dello scorso anno in cui persero la vita dodici braccianti in un incidente stradale mentre si recavano nei campi.
Un furgone carico di migranti si scontrò contro un camion e i corpi delle vittime vennero estratti dalle lamiere.Ora, con l'utilizzo degli autobus messi a disposizione dalla Provincia e dalla Regione, i migranti impegnati nel lavoro dei campi, potranno avere più sicurezze.
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