Foggia, violenze su bimbo epilettico: accusati padre e zia macedoni

Le indagini degli agenti della squadra mobile hanno portato alla luce le atrocità commesse dalla coppia di fratelli nei confronti del bambino. Al piccolo, maltrattato ed abbandonato a se stesso, venivano addirittura negate le medicine necessarie per controllare le crisi epilettiche

Foggia, violenze su bimbo epilettico: accusati padre e zia macedoni

Una storia orribile quella che arriva da Foggia, dove un bambino affetto attacchi di epilessia e bisognoso di cure, ha subito maltrattamenti e violenze di ogni tipo da parte del padre e della zia di nazionalità macedone, che avrebbero invece dovuto occuparsi di lui.

La vicenda è venuta allo scoperto durante lo scorso inverno, in seguito all'ennesima brutale aggressione perpetrata ai danni del piccolo finito in ospedale con molteplici fratture, ma le angherie andavano avanti da tempo.

Secondo quanto riferito dagli uomini della squadra mobile della questura di Foggia, che si sono occupati di condurre le indagini, i due familiari, un uomo di 31 anni ed una donna di 27, avevano reso la vita del bimbo un autentico inferno. Al piccolo, costretto a vivere in una condizione di sudditanza psicologica e di continua paura, venivano negate le medicine necessarie per tenere sotto controllo i suoi attacchi epilettici. Non solo. Abbandonato a se stesso, non veniva lavato né vestito. Il padre e la zia, infatti, non si curavano affatto di lui.

Gli unici momenti in cui i due rivolgevano la propria attenzione al bambino, erano quelli in cui venivano commesse le violenze più atroci.

Malmenato e picchiato selvaggiamente anche con l'ausilio di una cintura, il bimbo era alla completa mercé dei suoi aguzzini. Le violenze nei suoi confronti hanno poi raggiunto il loro culmine durante lo scorso mese di gennaio, quando il padre è arrivato ad utilizzare un paletto di metallo per infierire sul figlio. La terribile aggressione ha provocato la frattura del ginocchio sinistro e dell'avambraccio destro del bambino, che è stato quindi accompagnato in ospedale. Un simile episodio di violenza, tuttavia, non poteva non destare l'attenzione dei medici e delle autorità locali. Il caso è stato seguito dalla procura della Repubblica di Foggia, che ha guidato le indagini finalizzate all'incriminazione dei macedoni.

Accusati di maltrattamenti e di lesioni

personali nei confronti di un minore, i due, fratello e sorella, sono stati per ora colpiti da un provvedimento di divieto d'avvicinamento al bambino emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale foggiano.

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