Si trova a Villepinte, nel distretto Seine Saint Denis, a nord-est di Parigi il carcere autogestito dai suoi detenuti. Fino a qualche tempo fa era conosciuto come il penitenziario che ospitava i peggiori detenuti della Francia.
Come riporta Il Messaggero, da circa un mese le cose sembrano essere cambiate. La responsabile della struttura Léa Poplin ha avviato un progetto dal nome Respecto in cui materialmente consegna le chiavi delle celle in mano ai prigionieri. La sperimentazione è iniziata il 26 settembre scorso quando i guardiani del carcere hanno aperto novanta celle dell’edificio e consegnato le chiavi ai 184 occupanti. All'interno della prigione sono detenute 1082 persone per una capienza massima di 587 posti.
Respecto si basa su un contratto che offre dei vantaggi ai detenuti, come ad esempio le celle aperte durante il giorno, libero accesso alle docce e ai campi sportivi la sera, in cambio di obblighi ben precisi: buona condotta, sveglia alle 7.30, partecipazione a dei corsi di educazione civica, economia domestica. Il suo obiettivo è la diminuzione del tasso di violenza e inciviltà che dilaga negli istituti penitenziari. I modelli di riferimento sono la prigione di Mont de Marsan, nel sud della Francia e i progetti realizzati in Spagna.
A chiedere l'adesione al progetto sono stati inizialmente venti detenuti ma, dopo un mese dall'avvio, più di cento prigionieri si sono messi in lista d'attesa. Léa Poplin ha spiegato che per prendere parte a Respecto, dal quale sono esclusi i sorvegliati speciali e i detenuti per terrorismo, i candidati devono aver avuto una condotta irreprensibile nei due mesi precedenti. Un meccanismo che, secondo la responsabile, ha innescato una condotta virtuosa anche tra i detenuti della altre sezioni del carcere che ad oggi non partecipano al progetto ma che, vedendo gli altri, vogliono fare domanda per prenderne parte.
Attualmente Poplin si ritiene soddisfatta dei risultati ma ha annunciato tolleranza zero nei confronti di
chi non rispetta le regole. "Lo scopo è quello di preparare i detenuti alla vita fuori dal carcere", afferma Marie-Rolande Martins, direttrice del servizio penitenziario di inserimento di Seine-Saint Denis.
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