I carabinieri hanno deciso di fermare anche il papà del piccolo Antonio Gabriel Feroleto del comune di Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone. Ad uccidere il bambino, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata soltanto la madre ma anche il padre. Gli uomini dell'Arma hanno interrogato per tutta la notte il 50enne Nicola, tirato in ballo dalla stessa compagna che era accusata di aver strangolato il bambino di due anni. Successivamente la donna ha fatto dietrofront e si è addossata tutte le responsabilità.
La 28enne madre di Gabriel stava passeggiando con il bimbo nel piccolo comune di Piedimonte San Germano quando questi avrebbe iniziato a piangere e a lamentarsi di voler tornare dalla nonna. Lei gli ha quindi tappato la bocca con una mano mentre con l'altra gli ha stretto il collo fino a soffocarlo. Lui si era giustificato, riferisce Repubblica, dicendo che "li avevo visti al mattino e quando sono tornato da loro nel pomeriggio era ormai troppo tardi. Se fossi stato lì una cosa del genere non sarebbe mai successa". Lo stesso però era stato molte volte incongruente nel suo racconto, oltre ad alcuni punti bui e soprattutto alle contraddizioni con il racconto dei testimoni. Questi elementi avevano destato perplessità negli inquirenti che sono più volte "tornati all'attacco" cercando di capire cosa sia successo quel terribile mercoledì pomeriggio e soprattutto se il padre abbia o meno partecipato al brutale omicidio del figlio.
Il bambino di due anni secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe
stato ucciso da entrambi, e i graffi sul collo dimostrano una lotta dello stesso Gabriel per poter sopravvivere e resistere. Il dramma si è consumato a pochissimi passi dallo stabilimento della Fiat in provincia di Frosinone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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