Nel 2016, in un parco pubblico di Milano, senza alcun motivo tentò di uccidere, massacrandolo con calci, coltellate e bastonate, un giovane straniero con cui viveva nello stesso centro di accoglienza. Lui, un sudanese, di 30 anni, era stato dichiarato incapace di intendere e di volere e per questa ragione recluso nell’ex ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, oggi declassato a “residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza” (Rems).
Un soggetto particolarmente pericoloso, non solo dal punto di vista psichiatrico, ma anche sociale; tanto che per quell’episodio, dopo un breve periodo di reclusione nel carcere milanese di San Vittore, venne trasferito nelle più specializzata struttura del mantovano. Sabato scorso (primo settembre), tuttavia è riuscito a scappare e a raggiungere il confine italo francese di Ventimiglia.
Non è chiaro, se volesse dileguarsi in Francia, dove avrebbe potuto confondersi tra la folla di migranti, ma per fortuna la polizia è riuscita a rintracciarlo, prima che potesse commettere qualche altro folle gesto. Gli agenti lo hanno notato in piazza Costituente, un importante e trafficato snodo per chi è diretto oltre frontiera.
Date le sue precarie condizioni fisiche; sembrava, infatti, molto provato, i poliziotti lo hanno accompagnato al centro di accoglienza del parco Roja, gestito dalla Croce Rossa, e dopo averlo rifocillato, lo hanno arrestato. Ora, dovrà rispondere pure di evasione.
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