Gambiano clandestino aggredisce agenti in questura, pronta l'espulsione

Farà ritorno in patria Alì Mbye, lo straniero che ieri pomeriggio ha aggredito con un coccio di bottiglia alcuni poliziotti all’interno della questura di Sassari

Gambiano clandestino aggredisce agenti in questura, pronta l'espulsione

L’udienza di convalida ha confermato quest’oggi l’arresto e la detenzione dietro le sbarre del carcere di Sassari per il 23enne gambiano Alì Mbye.

Dopo aver fatto irruzione negli uffici della questura, nel pomeriggio di ieri, lo straniero aveva attaccato alcuni agenti, colpendoli con violenza prima di ferirne due con il coccio di una bottiglia di vetro. Clandestino, già destinatario di un decreto di espulsione bellamente ignorato e pluripregiudicato per spaccio di droga e reati contro il patrimonio, il gambiano è pronto per un volo di sola andata verso casa. È stata infatti decretata la sua espulsione dal territorio nazionale.

Dure le parole del segretario generale del sindacato di polizia Es, Vincenzo Chianese, che chiede a gran voce una maggiore attenzione per la sicurezza degli uomini in divisa. “Scongiurare l'aggressione avvenuta ieri pomeriggio negli uffici della questura di Sassari sarebbe stato possibile se gli agenti avessero avuto in dotazione il taser. La burocrazia del Viminale blocca anche Gabrielli e noi, oggi, ci ritroviamo con le mani legate”, lamenta Chianese come riportato da “AdnKronos”.

Le tappe della storia dello straniero nel nostro Paese vengono ripercorse dal dirigente nazionale Giovanni Cabras. “Ottenuto il permesso di soggiorno, aveva poi commesso numerosi reati tra cui furti e spaccio di stupefacenti. La sua espulsione, deliberata dall’Autorità di pubblica sicurezza, era stata confermata dal Tribunale di Cagliari e già dal dicembre scorso sapeva ufficialmente dell’obbligo che aveva di lasciare l'Italia”. Un obbligo che, evidentemente, non aveva portato ad alcuna conseguenza.

“È assurdo che nel nostro Paese si possa omettere di rispettare le leggi senza che ci sia alcuna conseguenza concreta, e che si possa pensare di ferire un poliziotto immaginando che questo non porti alle giuste conseguenze.

Ci aspettiamo che, dopo la convalida dell'arresto, l'espulsione diventi subito una misura reale e non solo virtuale”. Questo l’augurio del segretario generale Chianese, che rivolge poi un sentito ringraziamento agli agenti rimasti coinvolti nel brutto episodio.

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