Ucciso perché a 19 anni aveva deciso di partire per l'Inghilterra per imparare l'inglese senza pesare sulle spalle dei genitori. È successo domenica sera a Maidstone, capoluogo del Kent, dove Joele Leotta è stato aggredito da un gruppo di ragazzi (tutti tra i 21 e i 25 anni) mentre era in compagnia dell'amico Alex Galbiati, dimesso oggi dall'ospedale in cui era ricoverato. Per l'aggressione la polizia ha fermato dieci persone: due sono stati già rilasciati su cauzione, mentri gli altri sono in carcere. Quattro di loro sono lituani, indagati ora per omicidio. Si tratta di Aleksandras Zuravliovas, 26 anni, Tomas Gelezinis, 30 anni, Saulius Tamoliunas, 23 anni, e Linas Zidonis, 21 anni.
I due, entrambi originari di Nibionno (Lecco), sono stati presi a calci e pugni dai coetanei che hanno fatto irruzione nel loro appartamento di Lower Stone Street. Qualche ora prima avrebbero avuto una discussione con li accusavano di "rubare il lavoro agli inglesi". La cosa sembrava essersi conclusa con qualche spintone e parola grossa, poi l'agguato. Per Joele, contro cui sarebbe stato usato anche un coltello, non c'è stato nulla da fare, mentre Alex ha riportato lesioni al collo, alla testa e alla schiena, ma non sarebbe in pericolo di vita. I ragazzi, al pari di molti connazionali, una decina di giorni fa erano andati nel Kent per imparare la lingua e per mantenersi avevano trovato impiego in un ristorante, suscitando a quanto pare l'ira degli aggressori.
Secondo la polizia, che indaga per omicidio premeditato "sono di nazionalità straniera, europei, ma non inglesi". Alcuni sono lituani, precisano poi. Ci sono quindi "diversi dubbi" sul movente razziale". Le indagini stanno continuando a tutto campo per capire cosa davvero ci sia all’origine di quanto accaduto", spiega un portavoce della polizia, "Al momento non siamo convinti che all’origine dell’episodio ci sia stata una disputa legata al lavoro". "Questo assassinio non è stato compiuto dai nostri ragazzi", ha aggiunto uno degli ispettori della polizia scientifica che stanno compiendo rilevamenti. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche quella di uno scambio di persona. "I proprietari del ristorante sono delle bravissime persone", racconta Omar Galbiati, fratello di Alex, "Inizialmente ci hanno spiegato che la camera in cui dormivano Joele e Alex era prima occupata da un’altra persona ma che se ne era andata. Non so che cosa è successo. Saranno le indagini a chiarirlo".
Il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli, parla di "comunità sconvolta" e che, da quanto ha appreso da "fonti qualificate", gli aggressori "hanno sfondato la porta della loro camera, urlando: italiani di m..., ci rubate il lavoro". Frena il console generale d'Italia a Londra: "Sono in corso le indagini di polizia e siamo in attesa di capire esattamente cosa sia accaduto", ha detto, "Aspettiamo di conoscere lo svolgimento dei fatti, fino a quel momento ogni ricostruzione è illatoria".
"L’unica cosa certa è che mio figlio è stato ucciso, che si tratta di omicidio... Sul movente io non posso ancora dire nulla", ha detto il padre di Joele, "Era arrivato solo una settimana fa, escludo abbia avuto il tempo di infilarsi in situazione di rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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